A 200 anni dalla morte del pittore Horny

Il 23 novembre 1798 a Weimar di Sassonia nasceva Franz Teobald Horny, da Corrado e Giuseppa Ortelli. Horny, come ci narra Quintino Carletti nel sul libro sulla storia di Olevano Romano, ebbe una infanzia felice e serena pur avendo perso il padre in tenera età. Frequentò la scuola di disegno presso l’artista Enrico Meyer, dove conobbe il barone Rumhor, col quale, nel 1816 iniziò un viaggio verso l’Italia. Visitò molte città italiane fino a quando giunse a Roma, coronando il suo grande sogno, il giorno di San Silvestro.

Il barone Rumhor, che invece si fermò a Firenze, gli aveva indicato il conte Seinsheim che lo avrebbe accolto in casa e nello studio del pittore Koch, che poi lo ospitò in casa propria.

Presso la famiglia Koch si trovava bene ed era fiero di lavorare accanto a questo bravo Maestro. Nel mese di giugno 1817 ebbe il primo contatto con Olevano , quando fu raggiunto dal barone Rumhor, diretto proprio nel piccolo paese per trascorrervi un periodo di tre settimane.

Essendo stato colpito da tubercolosi, a seguito di alcuni lavori effettuati a Roma, il barone affidò l’Horny alla famiglia Baldi, titolare di una locanda, con la quale strinse un legame fortissimo. Si affezionò ai luoghi e alla gente di Olevano al punto da sentirsi trattato come un figlio, come scriveva nelle sue lettere alla madre.

Col tempo la sua salute peggiorò ed alla fine della primavera del 1824 lo colse la morte.
Diversi mesi dopo, precisamente il 15 giugno 1825, il corpo del giovane pittore fu rimosso dal cimitero e tumulato con solenni esequie nella chiesa di San Rocco.

Una Lapide, ancora presente, ci ricorda:
Qui giace Francesco Teobaldo Horny, nato in Weimar di Sassonia il 23 novembre 1798, morto in Olevano il 23 giugno 1824, lontano dai suoi, Carissimo a quelle anime generose, fra le quali nel fiore della età sua dolcemente spirò. Sia pace all’anima sua.

Lo scorso mese di giugno, in occasione del 200° Anniversario dalla sua morte, l’Amministrazione Comunale, l’Associazione AMO (Amici del museo di Olevano Romano) ed il Museo Civico d’Arte hanno voluto ricordare con una cerimonia questo giovane artista scomparso lontano dagli affetti della famiglia e sepolto in terra straniera.

Alla commemorazione sono intervenuti il dott. Umberto Quaresima (Sindaco di Olevano Romano), Maria Sofia Antonelli (Assessore alla Cultura), Silvano De Giusti (Presidente dell’Associazione AMO), Serafino Mampieri (Presidente Onorario dell’Associazione AMO) e Francesca Tuscano (Direttrice del Museo Civico d’Arte Domenico Riccardi).

Fabrizio Lanciotti