A Gallicano don Grilli ha celebrato 50 anni di sacerdozio

Nella parrocchia di Sant’Andrea Apostolo, a Gallicano nel Lazio, il mese di settembre non poteva risultare più fitto di eventi! Solo lunedì 12 si era svolta la benedizione degli zainetti, per la quale la comunità ha visto riunirsi i piccoli, in una sorta di prolungamento delle tradizionali iniziative collegate alla festa della Natività della Vergine; e già sabato 17 abbiamo ricevuto la gradita visita di un illustre compaesano.

Ha infatti celebrato la Messa vespertina, in ringraziamento per i suoi 50 anni di presbiterato, don Massimo Grilli, responsabile interdiocesano per l’apostolato biblico e professore emerito della Pontificia Università Gregoriana, che da fanciullo aveva vissuto a Gallicano con la famiglia. Per l’occasione hanno concelebrato, insieme al parroco Alfredo Conforti e al vice don Luigi Proietto, don Romolo Sabbi e don Ludovico Borzi, mentre don Bruno Sperandini era impossibilitato; questi ultimi, infatti, sono tutti e tre figli di questa stessa terra, che come Nazaret – ha ricordato don Romolo – sembra es

sere un posto da cui non può venire nulla di buono (cfr. Gv. 1,46). Nell’omelia don Massimo ha parlato “con familiarità”, snocciolando tre aspetti della sua esperienza di sacerdote.

Innanzitutto, ha spiegato come possiamo guardarci con gli occhi di Dio, il quale per formare l’uomo -sottolinea un aneddoto di tradizione rabbinica – si è sporcato le mani “con la polvere del suolo” (Gen. 2,7). Non solo: ha voluto condividere con i fedeli in ascolto una riflessione tratta dalla lettera di Giacomo (Gc 5, 7-8) incentrata sulla parola greca makrothymia e infine – terzo aspetto – discutere dell’importanza di “contare i nostri giorni” (Sal 90,8).

Al termine della celebrazione eucaristica don Massimo è stato omaggiato con il dono di un quadro della Madonna delle Grazie e un contributo in denaro dei suoi coetanei, prima di condividere con i gallicanesi un momento di convivialità fraterna.

Filippo Tranquilli, Fabio Checchini