A Gerano la festa della Madonna del Cuore (o dell’acqua) e l’infiorata

È vero che Gerano non era privo di devozione alla Madonna (vedi chiesa di S. Maria Assunta, chiesa dell’Annunziata, quadro della Consolazione, del Rosario, della Stella), ma il parroco don Biagio Manni ed i Padri Gesuiti, Ottavio Ruschi Rettore del Collegio di Tivoli, con il predicatore milanese Giovanni Battista Crivelli, che vennero a predicare le missioni al paese nel 1729, portando con loro il quadro della Madonna del Cuore, non potevano pensare che questa miracolosa immagine si legasse tanto velocemente ai fedeli di Gerano.

Finite le missioni, proprio in questo periodo pasquale, furono vani i tentativi di ritrasferire l’immagine (olio del pittore Sebastiano Conca), utile corredo all’apostolato, per i repentini temporali, non tanto per l’affezione della popolazione, come vuole la tradizione, ma la pioggia ne impedì il trasporto (vedi Registro Parrocchiale S. Maria). Il parroco collocò l’immagine a bella vista alla destra dell’altare maggiore della chiesa di S. Maria ed ogni giorno, specialmente in quelli festivi, veniva recitato il santo Rosario e cantate le litanie. I devoti aumentarono la loro venerazione tanto che nel 1742 ottennero dalla Congregazione dei Riti il permesso di celebrarne la ricorrenza nella domenica dopo la festa di S. Marco.

La risposta e protezione materna della Vergine si manifestò nell’evitare le periodiche calamità (colera, siccità, guerre, terremoti).

Con la processione sulle vie del borgo e l’abbellimento delle medesime venne introdotta l’infiorata (mutuata da Roma) propiziata dalla coltivazione nel territorio di fiori e vegetali. E anche questo omaggio floreale si ripropose ogni anno come gesto di affidamento e di venerazione alla Madre di Dio.

Nel sabato vigiliare si svolge il rito della “Calata”, durante la quale il quadro normalmente coperto, passa tra i fedeli assiepati in chiesa e nella Piazzetta antistante; dalle 21 per tutta la notte fino al mattino si allestiscono davanti all’arco gotico del 1883 (del bavarese Roberto Schielin e del falegname De Grandis) i quadri dell’Infiorata; alle 11 del giorno della festa la celebrazione della Messa seguita dalla processione e dal passaggio della sola immagine sul tappeto floreale.

Giovanni Censi, parroco