A Jenne la festa per lo sposalizio della Madonna

L’8 aprile 2021 alle ore 17.30, nella parrocchia di Sant’Andrea Apostolo in Jenne (RM), è iniziato il solenne triduo in preparazione alla festa delle Consorelle dello Sposalizio della Madonna, una delle più antiche unioni laicali dell’ex Abbazia Territoriale di Subiaco, oggi diocesi di Tivoli.

La storia delle Consorelle dello Sposalizio della Madonna, affonda le radici nel lontano 1751, quando il 25 marzo, il padre predicatore don Pietro Roberti, di comune accordo con le prime consorelle, dettò le regole della Pia Unione. La paziente opera di sacerdoti e religiosi come don Roberti, che hanno ricevuto il prezioso carisma della predicazione, ha prodotto nei secoli, risultati spirituali di inestimabile valore che ancora oggi resistono dinanzi ai cambiamenti.

Costituita in Jenne, ha avuto la sua prima riforma con il riconoscimento canonico da parte dall’allora abate vescovo ordinario Andreotti il 27 gennaio 1985, e la seconda riforma con il vescovo di Tivoli monsignor Mauro Parmeggiani nel 2011.

Da statuto, la Pia Unione è un’associazione laicale nella quale possono essere iscritte tutte le donne residenti a Jenne che abbiano compiuto almeno i diciotto anni di età. All’inizio della fondazione, si stabilì che il numero delle consorelle dovesse essere di quaranta.

La particolarità di questa congrega è legata alla successione dei suoi membri. Infatti, alla morte di una consorella gli succede una componente della sua famiglia ivi a quella più prossima dopo il terzo grado di parentela. In mancanza di una maritata parente si scelga un’altra maritata col consenso delle consorelle, che sarà ammessa nel giorno della festa.

Le consorelle sono obbligate a far celebrare una Messa in suffragio della defunta.

Quali sono in particolare i fini di questa Pia Unione? Il miglioramento della vita cristiana delle Sorelle mediante un approfondimento della conoscenza della fede, la partecipazione ai Ss.mi Sacramenti e l’esercizio della carità fraterna; la promozione e l’incremento del culto divino prestando volentieri la propria collaborazione per la migliore riuscita delle sacre funzioni; aiutare con i suffragi le consorelle defunte. E ancora tra i fini particolari si segnalano la diffusione e la devozione alla santa Famiglia di Nazaret e in particolare alla Madonna Ss.ma perché sia di modello e di aiuto a tutte le mamme e alle giovani che si preparano al santo matrimonio; la promozione e la recita del santo Rosario, possibilmente in famiglia, e la partecipazione della famiglia stessa alla Messa domenicale; la promozione e la consacrazione delle famiglie al Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria, invocando anche la protezione di san Giuseppe; la celebrazione solenne della festa del 23 gennaio, abitualmente trasferita alla IV domenica di gennaio, preparandola con un solenne triduo da celebrare all’altare di san Giuseppe. In conclusione, tutte le Sorelle debbono sentirsi impegnate a vivere in modo esemplare la vita cristiana secondo i princìpi del Vangelo e l’insegnamento della Chiesa, dando così buon esempio anche agli altri; sentire come particolare dovere la partecipazione attiva e consapevole alla Messa nelle domeniche e nelle grandi feste dell’anno liturgico e, per quanto possibile, siano animatrici della comunità parrocchiale perché viva in modo sempre più intenso il mistero della Ss.ma Eucarestia.

Non ci rimane che formulare alle consorelle e alla comunità tutta di Jenne, gli auguri più vivi e sinceri per una buona riuscita della festa anche in tempo di pandemia.

Gaetano Maria Saccà