Nell’ultima lettera, poco prima della morte, Chiara scrive: “Guarda con attenzione (…) la povertà di Colui che è posto in una mangiatoia e avvolto in poveri pannicelli. O mirabile umiltà, o povertà che dà stupore! Il Re degli angeli, il Signore del cielo e della terra è reclinato in una mangiatoia (…). Considera l’umiltà santa, la beata povertà, le fatiche e le pene senza numero che egli sostenne per la redenzione del genere umano (…). Contempla l’ineffabile carità per la quale volle patire sull’albero della croce e su di esso morire della morte più vergognosa (…). Lasciati dunque accendere sempre più fortemente da questo ardore di carità…”(IV lettera 19-27).
Queste parole della Madre S. Chiara ne sintetizzano la spiritualità e quanto si è vissuto nei giorni di preparazione alla Solennità del giorno 11 agosto a Palestrina, presso il convento di Santa Maria degli angeli. Il triduo predicato da don Sabino Lattanzio postulatore delle cause dei santi della diocesi di Barletta-Trani-Bisceglie-Nazareth, ha avuto come tema, “ Chiara donna libera in Cristo”. L’11 agosto dopo la Messa delle 8 c’è stata la consueta benedizione del pane ricordando il miracolo di Chiara nel refettorio di San Damiano. La festa è culminata con la Messa solenne del Vescovo la sera alle 19 nel piazzale antistante la chiesa di Santa Croce, tenuta dalle sorelle Clarisse.
Bruno Sperandini