A San Vito Romano la festa del patrono san Vito martire

La processione per le vie del centro storico, col tradizionale trittico di statue rappresentanti il giovane martire Vito tra la nutrice Crescenzia ed il precettore Modesto, e l’infiorata

La festa Patronale, in ogni luogo, risulta essere un misto di tradizione e innovazione. Anche quest’anno a San Vito Romano si è perpetuata la tradizione della festa religiosa con triduo, Messa solenne e processione per le vie del centro storico, col passaggio del tradizionale trittico di statue rappresentanti il giovane martire Vito tra la sua nutrice Crescenzia ed il precettore Modesto.

La statua del Patrono è una pregevole opera dell’artista lucano Giuseppe Pirrone, scolpita e fusa in bronzo nel 1947, dopo che il precedente simulacro venne distrutto da un incendio.

Quest’anno, per meglio solennizzare la ricorrenza, la processione è stata spostata dal 15 giugno alla domenica successiva così da andare incontro alle esigenze del gruppo “infioratori” nell’allestimento della storica infiorata artistica e permettere a quanti più fedeli di essere presenti.

Suggestivo è stato il trasporto della pesantissima “macchina” del Santo attraverso il labirintico quartiere medioevale, i portatori hanno dovuto addirittura smontare parte del simulacro in ben due punti strettissimi del percorso. Poi il tratto finale sull’ infiorata con partecipazione di popolo e turisti, con la consueta benedizione. L’innovazione è stata data dalla Pro loco che ha contribuito ad organizzare i festeggiamenti laici con stand gastronomici, concerti musicali, intrattenimento per i bambini e riscoperta della tombola in piazza con un nuovo ed affascinante tabellone.

Un grazie va a tutti coloro che contribuiscono a tener vivo il paese, oltre la già citata Pro loco e il gruppo infioratori, la banda musicale Cav. L. Paolacci, i sacerdoti, i ministranti, le sacriste, i cori parrocchiali e il gruppo “incollatori”.

Carlo De Paolis