A San Vittorino, il ritiro di Quaresima del Clero con il Vescovo

Nella mattinata di giovedì 17 marzo nel Santuario di Nostra Signora di Fatima a San Vittorino si è svolto il ritiro del Clero per la Quaresima. La meditazione, guidata dal Vescovo, è stata incentrata su Giuda, figura che spesso archiviamo troppo in fretta. Il volto di Giuda non ci attira, è un volto buio e di ombra, come d’ombra sono molti momenti che viviamo nel cammino spirituale: è un volto possibile anche per noi. Giuda è un’ombra che spesso non vogliamo ammettere, sono le nostre debolezze che facciamo fatica a far venire alla luce, restando nella notte. Il tradimento non nasce dall’esterno, ma viene dal cuore.

Gesù conosce i suoi, con una conoscenza vera perché viene dall’amore, ed amare significa anche accettare il tradimento: l’amore sommo è sommamente feribile e non c’è nessuno più vulnerabile di colui che ama. Ma l’atteggiamento del Signore è di colui che rimane fedele. Gesù poi, nell’Ultima Cena, guardando il volto dei suoi discepoli dice: uno di voi mi tradirà. Il traditore non è un estraneo, i traditori siamo noi. Nella tenebra del volto di Giuda troviamo anche il nostro volto e l’istinto è quello di difenderci, come i discepoli che si accusano a vicenda fino ad approdare alla domanda Sono forse io, maestro? Citando un’omelia di don Primo Mazzolari tenuta il Giovedì Santo, potremmo chiamare Giuda “fratello”, perché come lui tante volte abbiamo tradito il Signore, e sentirci apostrofare da Gesù “Amico”, perché Gesù ci vuole bene, ci perdona sempre e nel suo cuore aperto troviamo sempre la possibilità del perdono.

Il Vangelo di Giovanni parla poi del boccone che Gesù “immerse”, verbo che ci richiama alla memoria il Battesimo. Questo boccone è simbolo della vita stessa di Gesù donata per amore al traditore, ma in quel momento Satana entra in Giuda. Sembra una contraddizione: in Giuda ci sono due presenze, la vita di Cristo e la presenza di Satana. Questo accade in ciascuno di noi: c’è la presenza di Dio in quel boccone e la drammatica possibilità di fare il male. Giuda esce dalla comunione, ma nella notte di Giuda c’è sempre la presenza di quel boccone. Tante volte ci disperiamo davanti ai nostri peccati, ma dobbiamo ricordare che nel nostro buio c’è sempre la scintilla dell’amore di Dio.

D. M.