In occasione del XXII anniversario del martirio del Servo di Dio Don Nazareno Lanciotti, Mons. Mauro Parmeggiani ha presieduto una Santa Messa, domenica 26 febbraio scorso, presso la Basilica di Sant’Andrea Apostolo in Subiaco, con la partecipazione di Mons. Benedetto Tuzia, Vescovo emerito di Orvieto e compagno di formazione di Don Lanciotti, e di Don Mariano Licorni, parroco della comunità di Subiaco.
Don Nazareno, prete che aveva studiato a Subiaco ed era partito per la missione con l’Operazione Mato Grosso, tra il Brasile e la Bolivia, era un sacerdote che “aveva combattuto il tentatore che prometteva felicità a basso prezzo ai suoi parrocchiani con predicazione, opere educative e sanitarie, insegnando a pregare. E tutto ciò dava fastidio perché la sua opera è stata tutta tesa a liberare l’uomo dalle tentazioni, dal farsi convincere che si può vivere ed essere felici anche senza Dio, che anzi, senza Dio si può raggiungere il successo, il potere, la ricchezza, la libertà” come ha commentato il Vescovo.
Partendo dal brano evangelico della I Domenica di Quaresima sulle tentazioni di Gesù da parte di Satana Mons. Parmeggiani ha evocato la giornata dell’11 febbraio 2001 quando don Nazareno fu colpito con un proiettile che il 22 febbraio lo avrebbe portato alla morte. «Nei giorni tra l’attentato e la morte don Nazareno, che nel frattempo aveva perdonato i killer che avevano compiuto il nefasto atto, raccontò le parole che gli sussurrò all’orecchio chi gli stava per sparare: «Io sono il demonio… sono venuto per ammazzarti perché ci dai troppo fastidio» e Padre Nazzareno voltandosi verso di lui non vide il killer incappucciato ma il demonio tanto che si coprì il volto con le mani.
Con questa celebrazione eucaristica, la comunità di Subiaco e gli amici di Don Nazareno hanno voluto ricordarlo e, pensando al Vangelo, con il Vescovo auspicano per tutti “che il ricordo diventi imitazione, perché anche noi, come lui, impariamo a darci da fare per combattere le tentazioni e per liberare i fratelli da esse e dal suo autore”.
Alain Vidal