Affile e la sua celebrazione natalizia

«Niente può turbare la gioia del Natale». Con queste parole don Enrico Emili, parroco di Affile, ha aperto la sua omelia nella Messa di Mezzanotte.

Un messaggio semplice ma allo stesso tempo forte e chiaro, che è risuonato nella chiesa di Santa Felicita Martire. Preceduta dalla solenne Veglia, che si è conclusa con la lettura della “Calenda”,tra canti, salmi, meditazioni di san Leone Magno papa, Ravasi, padre Ermes Ronchi. Al suono delle campane c’è stata l’accoglienza del Bambinello che ha sostato, benedicendolo, davanti al meraviglioso presepe, inaugurato proprio nella Notte santa. Presepe che, quest’ anno, ha avuto come sfondo il Sacro Speco di Subiaco. Affile è terra benedettina per eccellenza: è qui che Benedetto da Norcia ha compiuto il suo primo miracolo. Dopo la

deposizione del Bambinello ai piedi dell’altare, è iniziata la Messa. Nell’ omelia, don Enrico ha invitato ad abbandonare la sconsolante certezza che le cose non cambieranno. Con Cristo tutto cambia. Lui è dalla nostra parte, il “Dio con noi” converte il nostro cuore alla bellezza. Con suo Figlio, Dio riallaccia la relazione con l’umanità.

Prima della benedizione finale, don Enrico ha sentitamente ringraziato quanti hanno collaborato alla realizzazione degli eventi natalizi: coro parrocchiale, gruppo presepe, catechisti, collaboratori vari.

Inoltre ha comunicato l’elenco del Comitato Festeggiamenti che organizzerà le manifestazioni del prossimo anno ad Affile. Alla fine ha rinnovato gli auguri di buon Natale, ed ha concluso la Celebrazione eucaristica.

Maurizio Proietti