Il 13 maggio 1917 la Vergine apparve per la prima volta in Portogallo, in un villaggio sperduto, a tre pastorelli: Giacinta Marto, Lucia Dos Santos e Francesco, ai quali chiese preghiera e penitenza per la conversione dei peccatori.
Era la domenica 13 maggio 1917; i tre cuginetti dopo aver assistito alla Santa Messa nella chiesa parrocchiale di Fatima, tornarono ad Aljustrel per prepararsi a condurre al pascolo le loro pecore. Siccome il tempo era splendido decisero di andare fino alla Cova da Iria, una grande radura a forma di anfiteatro, delimitata verso nord da una piccola altura. A metà strada dal pendio, vicino ad un leccio, videro una bella Signora vestita di bianco, ritta sopra il leccio, tutta luminosa, emanante una luce sfolgorante; si trovavano a poco più di un metro e i tre ragazzi rimasero stupiti nel contemplarla. La dolce Signora parlò rassicurandoli: “Non abbiate paura, non vi farò del male”. La più grande di loro, Lucia, chiese alla Signora: “Da dove venite?” “Sono del Cielo” – rispose – e Lucia: “Del cielo! Il Cielo…”.
Il cielo di San Vittorino la mattina dello scorso 13 maggio non prometteva nulla di buono, solo nuvole e pioggia. Nonostante ciò l’afflusso dei pellegrini, sin dalla prima Messa delle 8.30, è stato consistente. Pellegrini che in questo maggio, mese di grazia, preghiera e pace, sempre rispondono all’invito della Bianca Signora per riaffidarsi a Lei, per ritrovare la forza di vivere la propria fede, speranza e carità alla sequela di suo Figlio, e fare un po’ di esperienza – come anticipazione – di cielo. Messa e Rosario si sono susseguiti per tutta la giornata. Dopo ogni celebrazione ai piedi di Nostra Signora il sacerdote ha letto l’atto di affidamento.
Alle ore 21, nonostante le pessime condizioni metereologiche, numerosi pellegrini sono comunque venuti al Santuario per la consueta fiaccolata mariana che si è svolta all’interno del Santuario in un clima di raccoglimento e di intensa preghiera, animata dal coro del Santuario e dalle suore omvf. Dopo ogni mistero la statua della Vergine di Fatima è stata fatta passare in mezzo alla gente con la grande commozione dei presenti.
Padre Michele, il rettore del Santuario, nell’omelia ha esortato i fedeli ad esprimere concretamente il proprio amore per il Signore nel vivere l’amore per i fratelli, nel vivere l’unico comandamento di Cristo, (“Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati”) nelle varie declinazioni. Maria Ss.ma è venuta dal cielo per dirci quanto lei e suo Figlio Gesù hanno a cuore ognuno di noi. Siamo chiamati a portare sulla terra un po’ di cielo… confermare nella fede, speranza e carità chi è in cammino.
Questo è ciò che il Santuario desidera essere per la Diocesi, per il territorio e non solo, nel servizio del Signore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità.
Enrica Maccio, omv