Al via il nuovo anno pastorale diocesano

Presso il santuario Nostra Signora di Fatima in San Vittorino con il Vescovo celebrata l’assemblea nel segno della sinodalità

In occasione dell’apertura dell’Anno Pastorale domenica 16 ottobre nel Santuario di San Vittorino i sacerdoti, le consacrate e consacrati e tutti i fedeli laici si sono ritrovati attorno a S.E. Mons. Mauro Parmeggiani per approfondire i cantieri proposti dalla Cei per il secondo anno di ascolto sinodale. L’assemblea diocesana si è aperta con la celebrazione dei secondi vespri, a seguire una tavola rotonda.

Il Vangelo, icona per questo secondo anno di ascolto sinodale, è preso dal capitolo 10 di Luca, che racconta l’arrivo di Gesù in casa di Marta e Maria a Betania, dove trova una famiglia pronta ad accoglierlo ed ospitarlo; queste due figure rappresentano la Carità e la Vita Spirituale, due aspetti fondamentali che non dovrebbero mancare mai in nessuno cristiano. I Cantieri sono quattro, tre con argomenti comuni a tutta l’Italia, il quarto scelto in base alle necessità della propria Diocesi; già il termine cantiere ci proietta in uno spazio di lavoro in divenire, che necessita di ascolto e reciprocità.

È emblematico come dall’ascolto sinodale dello scorso anno a livello nazionale ci siano state tante congruenze e necessità comuni nonostante la diversificazione dei nostri territori. Così sono emersi i temi dei cantieri; il primo prevede l’ascolto della strada e del villaggio che presuppone aver fatto un’esperienza di comunità bella e forte, capace di proiettare fuori le persone per incontrare i diversi mondi sociali. Il secondo cantiere ha come tema l’ospitalità e la casa, intesa anche come casa comune (pianeta da salvaguardare), partendo dal presupposto che ascoltare la gente con le loro diversità è già accogliere e fare famiglia. Il terzo è il cantiere della diaconia o servizio e della formazione spirituale, a cui tendere sempre più e meglio per poter portare realmente Cristo al mondo; in questo cantiere le due figure di Marta e Maria non sono in contrapposizione o una da preferire all’altra, sono invece in piena armonia e modello perché ogni cristiano sia testimone autentico e credibile. Il cantiere diocesano è emerso dopo l’ascolto dei diversi organismi di partecipazione diocesana tra clero e laici e anche dagli stimoli dell’ascolto sinodale.

Questo cantiere ha tre ambiti: quello dell’annuncio della fede che deve diventare sempre più incarnato, ossia capace di intercettare i bisogni reali della gente; l’urgenza di promuovere una pastorale capace di abbracciare ed incidere su un territorio più ampio della parrocchia con l’auspicio di cominciare a pensare a delle unità pastorali; il terzo ambito rivolto al senso di corresponsabilità del presbiterio per recuperare e far risplendere il proprium sacerdotale e lasciare al laicato maturo e preparato responsabilità e compiti specifici.

Al termine il Vescovo, con l’immagine allegorica del tronco di un albero, ha sottolineato come dovrebbe essere scolpita la nostra Chiesa per divenire veramente se stessa. L’assemblea si è conclusa con la consegna ai partecipanti del materiale per poter lavorare in ogni comunità sia parrocchiale che aggregativa.

Melissa Cicerone,
Segretaria della Consulta delle Aggregazioni laicali