Dal 15 al 17 novembre scorso presso la Basilica di San Paolo fuori le Mura si è svolta la Prima Assemblea Sinodale delle Chiese che sono in Italia sul tema: Per una Chiesa sinodale. Comunione, partecipazione, missione, a cui hanno partecipato delegati provenienti da tutte le diocesi italiane. Dopo gli anni dell’ascolto (fase narrativa) e l’anno del discernimento (fase sapienziale), questa Prima Assemblea Sinodale apre la terza e ultima fase, quella profetica, e ne rappresenta il primo passo, quello della messa a punto delle scelte operative.
In questo orizzonte, durante le giornate assembleari, tutti i delegati: Vescovi, sacerdoti, religiosi e laici delle Diocesi italiane, tutti insieme, in uno spirito di partecipazione attiva e di corresponsabilità abbiamo potuto esaminare i Lineamenti, documento che raccoglie i risultati del triennio del Cammino sinodale proponendo alcune traiettorie pratiche, che sono state al centro della riflessione e del confronto.
Dalla riflessione sulle diverse tematiche e a partire da esse si giungerà allo Strumento di lavoro, che verrà consegnato ai Vescovi dopo il prossimo 9 dicembre.
Le diverse diocesi avranno quindi la possibilità di esaminare e riflettere su tale documento per dare il proprio contributo entro il mese di marzo in vista della Seconda Assemblea Sinodale che si svolgerà dal 31 marzo al 4 aprile 2025 e che elaborerà le Propositiones, ovvero le proposte e le indicazioni concrete da sottoporre al discernimento dei Vescovi che si riuniranno in Assemblea Generale dal 26 al 29 maggio 2025. Il Consiglio Episcopale Permanente e l’80ª Assemblea Generale della CEI daranno, quindi, forma definitiva alle Propositiones: che costituiranno il nucleo del Liber Synodalis, da riconsegnare poi alle Chiese locali per la ricezione e la verifica successiva.
All’interno di questo orizzonte il lavoro in assemblea, che ha mantenuto il metodo della conversazione nello Spirito, ha mostrato in maniera plastica la possibilità e l’importanza del camminare insieme nella diversità di carismi per una Chiesa missionaria nello stile della prossimità.
La riflessione sui diversi ambiti emersi nelle due fasi precedenti ha sottolineato come occorre “passare dalla logica escludente del dentro/fuori ad una di implicazione e riconoscimento” per far sì che la comunità ecclesiale sia “uno spazio nel quale ognuno può sentirsi riconosciuto, compreso, accolto, accompagnato, incoraggiato”.
In quest’orizzonte, è sempre più necessario lavorare sul terreno della cultura e dei linguaggi, nell’ambito dell’iniziazione cristiana e della formazione, sul versante della corresponsabilità e della trasparenza. L’icona biblica del racconto della Pentecoste, utilizzata per questa fase profetica e pregata durante l’assemblea, mostra come la forza dallo Spirito e la preghiera comune danno vigore alla missione.
Il fragore, il vento, il fuoco, conquistano i discepoli e le discepole e li proiettano fuori dal Cenacolo. Ora parlano la lingua del Vangelo e finalmente, grazie allo Spirito, comprendono il senso della Pasqua del Signore e ne danno testimonianza senza più timore.
In apertura di questo momento così innovativo per la Chiesa italiana il cardinale Matteo Maria Zuppi presidente della CEI, ha parlato di «un’occasione storica», di «una nuova passione» per il mondo che deve percorrere le vene delle comunità: «È un tempo favorevole per la Chiesa, per la comunicazione del Vangelo, per l’accoglienza dei soli e di chi non sa dove andare. Folle intere aspettano consolazione e speranza, anche se non faranno parte dei discepoli. Tutti sono affidati alle nostre cure». Tocca a noi continuare questo cammino perché, afferma nella omelia conclusiva il cardinale Zuppi, «siamo tutti accolti e aiutati a essere umili, a piegarci sui nostri fratelli più piccoli: non a fare qualcosa, ma a pensarci insieme, come chi ama».
Lucina Ciamei,
delegata sinodale diocesi di Palestrina