Mosè sale sul monte Oreb e Dio gli parla dal roveto che arde ma non si consuma. Dai primi sei versetti del III capitolo dell’Esodo, il LabOratorio “Don Bosco” della parrocchia di San Michele Arcangelo di Tivoli ha tratto la sua ispirazione e, su progetto dell’architetto Pierluigi Pastori, ha realizzato un’imponente opera dal titolo: Ardere d’amore.
Nel mezzo della navata centrale della Chiesa è stato posto il monte realizzato con blocchi di polistirolo pitturati ad effetto roccia; in alto, è stato piantato il roveto e con un gioco di luci rosse si è ottenuto l’effetto delle lingue di fuoco. Alla base del roveto è stato posto il Tabernacolo che custodisce il Cristo. Per la salita al monte troviamo dei gradini su cui Mosè ha lasciato i calzari, come Dio gli aveva ordinato: «Togliti i sandali dai piedi perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!» (Es 3,5). L’intera opera è stata realizzata a costo zero riutilizzando materiale recuperato da lavori precedenti.
Ivana Imperatori