Se siamo artigiani della fede nei nostri incontri di catechismo e nei nostri incontri con i genitori, allora adoperiamoci affinché la nostra vocazione porti molto frutto all’interno delle comunità in cui ci muoviamo. Questo lo spunto che sabato 4 febbraio ha dato vita al secondo appuntamento (il primo si era svolto il 21 gennaio) del corso di approfondimento promosso da don Gianluca Zelli, direttore dell’UCD e dalla sua équipe, guidato sempre da padre Rinaldo Paganelli, relatore di grande esperienza e attivo nella formazione pastorale e nella catechesi.
Ospitati nuovamente nei locali della Parrocchia di San Silvestro Papa a Villa Adriana, i partecipanti provenienti dalle realtà territoriali della diocesi di Tivoli e di Palestrina, sono tornati nella bottega dell’artigiano, metafora degli incontri, prestando attenzione alle parole dell’Apostolo Paolo: “Noi però abbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio e non viene da noi” (2 Cor 4,7). Siamo fragili, dunque, ma custodiamo un tesoro inestimabile che ci spinge a promuovere l’Annuncio, non realizzabile senza una comunità che lo renda visibile. Eppure la comunità nel mondo non ha vita facile: “Il problema – ci ricorda Papa Francesco – non è che siamo pochi, ma che siamo insignificanti”.
Ci troviamo dinanzi ad un mondo che sembra non avere più bisogno di Dio. E come se non bastasse, si è verificato uno scisma tra l’io e il noi. Come rispondere a ciò? Siamo stati invitati a riunirci in gruppi di lavoro per scrivere una lettera alle nostre comunità di appartenenza e rileggendole sono affiorate problematicità che le accomunano: scarsa comunicazione frutto di un linguaggio disarmonico; forte individualismo e autoreferenzialità all’interno dei gruppi; asimmetria fra la visione dei catechisti e quella dei parroci. Dopo la pausa pranzo, abbiamo provato a tracciare l’alfabeto del catechista oggi, sempre lavorando per gruppi: gli aggettivi scelti puntano ad un catechista responsabile, ben formato, gioioso e comprensivo, ma che deve fare i conti anche con una certa impopolarità.
L’educatore, il catechista, l’accompagnatore, comunque lo si chiami, “… è quella figura di uomo e di donna che in prima persona si affatica per crescere e lotta per migliorarsi” (Romano Guardini). Migliorarsi significa “… fare un vuoto per essere colmato dalla Grazia e quel vuoto .. . è essa a farlo” (Edith Stein). Padre Paganelli, a chiusura dell’incontro, ci ha lasciato una delle sue tante perle di saggezza, riallacciandosi alla tecnica giapponese del “Kintsugi”: si possono valorizzare le crepe di un oggetto rotto facendo colare in esse oro, anziché colla trasparente. Anche noi possiamo rendere belle e preziose tutte quelle persone che hanno sofferto e ciò vale anche per ciascuno di noi: questa tecnica si chiama amore.
L’Ufficio Catechistico invita tutti gli accompagnatori dei genitori al corso Adulti compagni di strada con gli adulti, sabato 18 e domenica 19 febbraio, dalle ore 10 alle ore 17, a Villanova di Guidonia, nella parrocchia di San Giuseppe Artigiano: guidano don Giorgio Bezze e l’équipe UCD di Padova.
Il termine per le iscrizioni è lunedì 13 febbraio.
Équipe Ufficio catechistico diocesano