Giovedì 4 maggio 2023, il clero delle diocesi di Tivoli e di Palestrina si è riunito a San Vittorino nell’ambito della formazione permanente, questa volta per un’assemblea diocesana dal tema “Presentazione dell’itinerario diocesano di pastorale integrata per la vita cristiana (dagli zero anni all’età adulta)”. Dopo una illustrazione della bozza di questo progetto da parte di don Zelli, don Massalongo e don Sperandini, è stato consegnato a tutti il documento “Itinerari catecumenali, la formazione di famiglie cristiane e il loro accompagnamento nella vita della comunità”, documento che, dopo l’esame e l’approvazione di tutti, diventerà norma che guiderà la prassi pastorale nelle diocesi di Tivoli e di Palestrina nei prossimi anni. Hanno lavorato insieme i direttori degli Uffici catechistici, di Pastorale famigliare, di Pastorale giovanile-mistagogica e giovanile-vocazionale, accompagnati da mons. Domenico Cauteruccio e dal Vescovo.
Prima della presentazione all’assemblea, il Vescovo ha spiegato lo svolgimento dell’incontro e lo scopo del progetto, che è quello di costruire una pastorale integrata, tutto questo, ha sottolineato il Vescovo, «per evitare una grande frammentazione nell’agire pastorale nelle diocesi di Tivoli e di Palestrina». Don Gianluca Zelli, direttore dell’ufficio catechistico, ha da subito indicato quale Chiesa vogliamo: una Chiesa che sia incarnata, che legge i segni dei tempi, una Chiesa sinodale, profetica. Partendo da una lettura e interpretazione dei nostri tempi, è venuta fuori la constatazione di una emergenza educativa segnata tra l’altro dalla delega del compito educativo dei genitori agli esperti. È in questo contesto che si sperimentano le difficoltà nell’accoglienza delle situazioni (familiari) problematiche dentro le quali i ragazzi che vengono in parrocchia vivono. Si osserva anche uno stile pastorale segnato dalla frammentazione, dove i sacramenti sono visti come mete. Partendo da questa criticità, si deve tendere ad un coinvolgimento dei genitori; una riscoperta della dimensione ecclesiale e comunitaria dell’iniziazione cristiana, in modo che non sia premura dei soli catechisti; è necessaria la continuità nelle proposte pastorali e anche la cura della relazione umana.
Tutto questo è contenuto nella nota pastorale “Cristiani non si nasce ma si diventa”, che è una vera opportunità per maturare lo stile della pastorale integrata. Purtroppo, tanti volendo applicarla, sono partiti senza conoscere davvero la nota pastorale che è finita per essere ridotta all’iter dei sacramenti dell’iniziazione cristiana. Necessarie due condizioni per realizzare tutto questo: l’alleanza tra gli uffici in spirito di comunione e l’alleanza tra questi e la comunità. In questo nuovo progetto di percorso di maturazione spirituale da zero anni all’età adulta, l’Ufficio catechistico avrà il ruolo di coordinamento del cammino e la formazione dei catechisti; mentre l’ufficio della pastorale familiare si concentrerà sull’accoglienza dei fidanzati, la preparazione al matrimonio, la formazione e la maturazione della genitorialità, l’accompagnamento dei genitori nell’Iniziazione cristiana, l’accompagnamento nell’età adulta. Mentre la Pastorale mistagogica si occuperà della formazione e coordinamento dei ragazzi, la Pastorale giovanile vocazionale curerà la formazione e il coordinamento dei giovani nell’età giovanile, offendo percorsi ed esperienze. L’Ufficio liturgico si concentrerà sulla formazione liturgica dell’IC (fasi, consegne, riti, centralità della Messa domenicale).
Il cammino di pastorale integrata prevede una fase pre-catecumenale, una fase intermedia e una fase catecumenale vera e propria. Tutto questo si può declinare in 5 tappe: si parte dall’accompagnamento dei giovani nel tempo della giovinezza in vista del fidanzamento, che prevede, nella fase pre-catecumenale, di educare ad una affettività e sessualità autentiche; promuovere il primo contatto tra la comunità e la coppia di fidanzati nella fase intermedia, e l’ingresso della coppia nella fase catecumenale. Viene poi la formazione al matrimonio con la preparazione prossima e immediata.
La terza tappa è l’accoglienza della vita che nasce, l’ingresso in comunità e la preparazione al Battesimo (verso il Giordano).
L’accompagnamento nell’esperienza della genitorialità è la quarta tappa.
La quinta, la preparazione al compimento dell’Iniziazione Cristiana con la prima evangelizzazione, prevede il discepolato con 5 fasi fondate sulla catechesi, i riti, l’Eucaristia, l’esperienza di vita comunitaria:
- Tiberiade: 8-9 anni (III elementare);
- Cafarnao: 9-10 anni (IV elementare)
- I Gerusalemme 10-11 anni (V elementare)
- II Gerusalemme 11-12 anni (I media)
- Antiochia: Mistagogia: 12 – 14 anni (II, III media e I superiore).
La sesta tappa è l’accompagnamento del ragazzo nell’età giovanile. Poi in una settima tappa, si torna all’accompagna-mento nel tempo della giovinezza in vista del fidanzamento e della preparazione al matrimonio. Infine, i genitori proseguono la proposta dell’età adulta.
La pastorale giovanile in particolare intende coinvolgere vicarie e gruppi giovanili legati alle comunità parrocchiali o alle aggregazioni laicali. Come struttura, il progetto prevede: i responsabili diocesani (vicariali, équipe vicariale); la Consulta diocesana.