O Maria, Vergine delle Grazie di Quintiliolo,
anche quest’anno la Tua amata Immagine
è giunta nel cuore della nostra antica città.
Dopo tanti secoli, a causa della pandemia che ci colpisce,
non ti ha accolto un popolo festante,
ma un popolo smarrito, ferito, timoroso per il suo futuro.
I cuori di questo popolo però oggi sono tutti per te.
I tiburtini sanno bene che tu oggi sei tra noi.
E la tua vicinanza di madre amorevole
li conforta e dà loro speranza
per la nuova fase che da domani ci attende.
Dopo giorni carichi di dolore e di paura
domani inizierà con prudenza
un tempo che ti chiediamo possa condurre alla serenità.
O Maria questa mattina, quale Pastore della Diocesi di Tivoli e di Palestrina,
metto tutti questi miei figli nelle tue mani.
E ti chiedo: pensa tu al loro destino
e noi cristiani con te collaboreremo.
Mentre ti affidiamo i nostri cari defunti che non
abbiamo nemmeno potuto salutare
e stare a loro vicini nel momento del trapasso,
ti affidiamo i contagiati, i malati,
gli anziani, i soli, i poveri, gli immigrati,
i carcerati.
Fa che trovino in noi uomini e donne che con
la carità con la quale tu andasti a vistare tua cugina
Elisabetta, sappiano essere loro vicini,
amorevoli e solidali.
Madre, benedici i tanti medici, infermieri,
farmacisti, uomini e donne che tanto hanno fatto e fanno
per soccorrerli.
In questo momento ti chiediamo:
illumina gli uomini di scienza perché presto trovino
i rimedi per uscire dal contagio che ci divide,
ci impedisce di stare con gli affetti più cari e specialmente
di partecipare insieme all’Eucaristia
e di lodare Dio per le strade e nelle piazze.
Implora lo Spirito di Consiglio e di Sapienza
per quanti ci governino
perché ascoltando l’invito che tu rivolgesti ai servi di Cana
facciano quello che Gesù gli dirà,
pensino al bene comune e ad aiutare chi è nella necessità.
In particolare ti affidiamo quanti da domani
riprenderanno a lavorare ma non sanno in quali condizioni di sicurezza,
chi purtroppo non ha ancora trovato un lavoro,
quanti lo hanno già perduto e in una crisi economica
che già intravediamo diventeranno sempre più poveri.
Tocca il cuore di chi è più ricco,
dei tanti imprenditori che in questi anni hanno accumulato
anche grazie al lavoro di questi piccoli
e rendili generosi, capaci di condividere ciò che hanno
affinché a nessuno manchi almeno il necessario per vivere.
Ti affidiamo le famiglie, dona loro unità,
capacità di perdono e riconciliazione.
Metto nelle tue mani i miei sacerdoti:
sono stati tanto generosi nel pregare per il loro popolo,
nel distribuire il pane della carità,
la parola della consolazione e del perdono.
Ti chiedo che non si scoraggino e stanchino nella loro non semplice
e non sempre compresa missione pastorale.
Infine ti affido i giovani, i ragazzi, i fanciulli.
In questi giorni hanno ricontattato il loro intimo.
Confido abbiano capito quanto sia bella e preziosa la vita.
Come valga la pena spenderla per chi li ama,
per il tuo figlio Gesù, unica speranza quando
tutte le nostre effimere gioie svaniscono.
In questo contatto ritrovato con loro stessi e con Dio,
ti chiedo con insistenza che possano sentire la chiamata
a fare della loro vita un capolavoro secondo quanto
Lui gli dirà e sappiano rispondere un sì generoso e fedele.
O Maria, manda sacerdoti e consacrati santi alle nostre Chiese.
Dona famiglie e uomini e donne santi che si pongano a servizio
di Dio e dei fratelli.
Sotto la Tua protezione noi cerchiamo rifugio
Vergine e gloriosa e benedetta.
Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova.
Amen.
Tivoli, 3 maggio 2020
+ Mauro Parmeggiani
Vescovo di Tivoli e di Palestrina