Il 20 dicembre, a San Cesareo, monsignor Mauro Parmeggiani ha benedetto la cappella della Fraternità Francescana Madre della Riconciliazione e della Pace e ha posto il Ss.mo Sacramento nel tabernacolo. Lo hanno affiancato due diaconi permanenti e uno transeunte della Fraternità e hanno concelebrato il neo eletto assistente spirituale della Fraternità, padre Andrea Stefani ofm, e il parroco di San Cesareo, don Guido di Cola. Presenti alcuni membri della comunità e simpatizzanti.
A ridosso dell’evento qualcuno ha detto che alla cappella (chiamata anche “nostra piccola Porziuncola”) «oggi è Natale», perché nasce Gesù. Molti, nell’omelia del Vescovo, i riferimenti alla figura e alla funzione di Maria nell’economia della salvezza. Contenuti che l’amato e compianto fondatore della Fraternità, padre Cristoforo Amanzi ofm, ha sempre ribadito in tanti anni di catechesi e di omelie, fedele alla Tradizione e al Magistero. «La Cappella – ha detto il Vescovo – chiede a noi di accogliere, come fece Maria, la luce di Cristo in noi per pregarlo, adorarlo, ma poi, come Maria, generarlo al mondo. E generarlo soprattutto là dove c’è buio: […], buio nella riconciliazione, buio nella pace!».
Possano ricordarci le parole di Sua Eccellenza un’altra sottolineatura di p. Cristoforo: la cappella, intitolata a “Maria Santissima Madre della Riconciliazione e della Pace”, è il primo dei tre centri della Fraternità. Le strutture sono importanti: il buon samaritano, dopo aver curato le ferite dell’uomo percosso dai briganti, lo affida ad un albergatore in una locanda. Per accogliere in percorsi adeguati alcune persone servono centri, ma, se la riconciliazione e la pace di Cristo non regnano nel cuore di chi li custodisce, questi rischiano di essere un ammasso di mura.
A.S.