Bicentenario di Pio VII, l’udienza. Il duomo di San Lorenzo si prepara

«In questi mesi stiamo riscoprendo la grazia della fedeltà a Dio di Pio VII Chiaramonti, che come primo incarico da vescovo ha avuto il servizio pastorale in questa nostra Chiesa locale».

Don Fabrizio Fantini, parroco del Duomo di San Lorenzo in Tivoli, spiega come la comunità da lui guidata si stia preparando all’udienza con Papa Francesco, il prossimo 20 aprile, nel contesto delle celebrazioni dell’anno chiaramontiano.

«Stiamo raccogliendo le adesioni. Abbiamo già partecipato, come parrocchia, a un’udienza del mercoledì di Papa Francesco, lo scorso dicembre, e ci aspettiamo lo stesso entusiasmo per la ricorrenza del 20 aprile».

Nella cattedrale tiburtina si respira il lascito spirituale di Pio VII, innanzitutto nella devozione all’Addolorata a lui tanto cara e anche, ricorda ancora don Fabrizio, «nell’immagine della pala centrale che rappresenta san Lorenzo minacciato dall’imperatore. Il martire indica il cielo perché il cristiano cerca il regno di Dio e tutto il resto gli sarà dato in aggiunta».

«Ci avviciniamo all’udienza – conclude – cercando di riscoprire la fedeltà di Papa Chiaramonti, soprattutto in questo anno dedicato alla preghiera che introduce al Giubileo del 2025. La preghiera ha il compito di riallacciare la vita a Dio e in Pio VII vediamo appunto un pastore secondo il cuore di Cristo, che ha generato alla fede il popolo che gli era stato affidato. È un’indicazione per noi oggi su come vivere e trasmettere il vangelo».

Antonio Marguccio