Celebrate in duomo le esequie della giovane catechista di Palestrina
La comunità diocesana, e non solo, si è stretta in un abbraccio colmo di incontenibile affetto intorno ai familiari di Camilla Cecconi mercoledì scorso 28 agosto. Un abbraccio tanto grande che le mura possenti della cattedrale di Sant’Agapito non sono state capaci di contenerlo e si è allargato al sagrato e a piazza Regina Margherita. Quella piazza così familiare, che ha visto crescere Camilla, e che lei tante volte ha attraversato.
«Un’anima bella – l’ha definita il Vescovo Mauro che ha presieduto le esequie – che, educata dalla sua famiglia, aveva scelto come programma di vita quello delle Beatitudini, un programma che Gesù ci ha dato per garantirci la felicità ora e per sempre. Un programma che l’aveva resa una buona cristiana, una catechista dedita alla trasmissione della fede ai bambini della comunità della Sacra Famiglia. Che, impegnata nello studio, aveva fatto quale regola di vita l’amore verso il prossimo. Piena di gioia era una sorta di collante per i compagni di scuola e università, in parrocchia, in Azione Cattolica».
La giovane ventunenne che domenica mattina è stata travolta mentre attraversava la strada per recarsi a Messa nella sua parrocchia, la Sacra Famiglia, a pochi metri dal viale di ingresso della chiesa, stava per compiere un altro passo importante per la sua crescita umana e spirituale. L’8 settembre infatti sarebbe partita per l’Eritrea, nel suo desiderio di conoscere questa realtà e portare amore anche là.
«Amore al prossimo – ha detto il Vescovo – che ha continuato a esercitare anche dopo la sua morte poiché lei stessa, non indotta da altri, al compimento del diciottesimo anno di età, aveva scelto qualora fosse sopraggiunta la morte, di donare i suoi organi. Organi che ora stanno facendo vivere altre persone», lei che era donatrice di sangue e di midollo osseo.
«Oggi facciamo fatica e pertanto chiniamo il capo davanti alla Tua volontà, facciamo silenzio e accogliamo i Tuoi disegni fidandoci di Te ed affidandoci a Te certi che un giorno comprenderemo. Fidandoci ed affidandoci a Te come mamma Mirna e papà Emilio hanno insegnato a fare da sempre a Camilla e ad Andrea – ha proseguito mons. Parmeggiani nella sua riflessione rivolgendosi a Dio – fatichiamo a comprendere il mistero della morte ma abbiamo la certezza che ci attende la patria del Cielo». E questa giovane donna parlando con la madre di liturgie esequiali diceva che dovevano essere gioiose, perché si va alla Casa del Signore!
La Messa è stata animata nel canto da un coro tanto numeroso, di diverse parrocchie di Palestrina, ed i canti scelti con cura hanno accompagnato la commossa Celebrazione, nella ferma certezza gioiosa della vita eterna.
Concludendo l’omelia il Vescovo ha soggiunto: «cara Camilla aiuta tutti a comprendere quanto sia prezioso il dono della vita, come il tempo che Dio ci dà da vivere in terra scorre veloce e va usato bene. Aiuta tutti a comprendere che la vita non va sprecata, non va vissuta nella mediocrità, ma amando, amando sempre, perdonando sempre, sorridendo sempre, come ci hai insegnato tu».
Lasciato il presbiterio, dove avevano trovato posto tanti sacerdoti e diaconi e seminaristi, mons. Parmeggiani ha compiuto i riti esequiali e al termine della celebrazione ha invitato mons. Franco Proietto a condividere un suo ricordo di Camilla. È con don Franco infatti, già parroco alla Sacra Famiglia già direttore dell’ufficio missionario diocesano, e amico di famiglia, padre spirituale e confessore ordinario del Pontificio Collegio Leoniano, frequentato da Andrea Cecconi, che Camilla sarebbe partita per l’Eritrea domenica prossima, 8 settembre.
Nel suo intervento don Franco ha fatto riferimento ai vuoti che la mancanza fisica di Camilla porta con sé, vuoti che ognuno deve trovare il modo di riempire, e può scegliere di colmare seguendo l’esempio di questa giovane, della sua gioia di vivere, della generosità. Lei ha seminato tante doti. Anche mons. Proietto ha sottolineato il grande gesto, che Camilla aveva previsto, la scelta di donare gli organi, e come con questa donazione altri continueranno la sua vita nella loro. Ha citato poi una frase de Il Piccolo Principe di Antoine de Saint – Exupery, molto famosa: «L’essenziale è invisibile agli occhi». E cosa è l’essenziale? È la ricerca della verità, la profondità del cuore. Questa è l’eredità che Camilla ha lasciato per riempire il vuoto della sua assenza. Avrebbe dovuto volare verso l’Africa, ha preso un volo che l’ha portata più in alto, nel Paradiso.
Una sportiva Camilla, attesa all’uscita della chiesa anche dalle sue compagne di pallavolo della squadra di Labico, con un grande striscione con la foto che la ritrae sorridente con i grandi occhi limpidi.
La stella più brillante del cielo adesso indosserà il luminoso sorriso di Camilla, le parole di un altro grande striscione in piazza.
E la voce di Mirna risuona ancora nei cuori di tutti, «condividiamo con voi la gioia del dono che il Signore ci ha fatto di Camilla», che continuerà a vivere in ognuno di coloro che l’hanno conosciuta.
La preghiera ha assiduamente nutrito i giorni trascorsi da domenica, con diversi appuntamenti, anche comunitari, culminati nella veglia di martedì 27 alla Sacra Famiglia, con gli altoparlanti esterni per aiutare a seguire i numerosi gesti del momento di ascolto e adorazione che ha radunato in un sol cuore moltissime persone.
Maria Teresa Ciprari