Sabato scorso, 9 ottobre, si è tenuta presso il Santuario di Nostra Signora di Fatima a San Vittorino, l’apertura del Seminario di formazione per gli operatori delle Caritas di Palestrina e Tivoli. È stato desiderio del vescovo Parmeggiani coinvolgere gli operatori di entrambe le diocesi in un unico percorso condiviso.
Nel rispetto delle norme vigenti, in una sala gremita e attenta, si è ricordata l’importanza della Caritas all’interno delle nostre parrocchie e di quanto altrettanto sia fondamentale il lavoro degli operatori della Carità.
Il Vescovo ha ricordato quanto l’impegno e la passione, nonché la forte fede, che guidano i volontari nel loro operato debbano essere sempre vivi; a tal proposito ha ribadito l’importanza di una formazione costante e comune che possa guidare e motivare tutti noi operatori. Facendo riferimento al momento che stiamo vivendo, al Cammino Sinodale che la Chiesa universale tutta si accinge ad iniziare, risulta fondamentale il “camminare insieme”, lavorare sempre più per una “Chiesa sinodale” che unisca le forze per far fronte a quest’epoca di cambiamenti che stiamo vivendo. Dobbiamo ricordare come la Caritas è uno strumento forte di unione, condivisione ed integrazione, uno dei primi doveri di noi operatori è diffondere la mentalità della Carità che, unita alla Parola di Dio, può e deve essere portatrice di speranza e amore fraterno.
La Carità non deve limitarsi alla semplice “assistenza”, la Carità è caratterizzata da un ascolto attento e partecipativo, coloro che si rivolgono a noi hanno diritto ad un interlocutore che si ponga in ascolto con cuore aperto e cristiano.
Un “povero” ha bisogno di una comunità unita che sappia sostenerlo, una parrocchia che sia aperta e disponibile, un operatore che non lo releghi in attesa in una piccola stanza, un “pacco viveri” che non serva solo alla sua sussistenza ma un bagaglio colmo di amore fraterno e vicinanza, il tutto “condito” dalla speranza che nasce dalla condivisione della Parola di Dio che, ancora oggi, ci spinge a rinnovare il nostro “sì”.
Elisa De Prosperis