Caravaggio. La Natività di Palermo rubata

Sabato 25 novembre, alle 16.30 presso la Biblioteca Fantoniana di Palestrina, si è svolta la presentazione del libro di Michele Cuppone “Caravaggio, la Natività di Palermo. Nascita e scomparsa di un capolavoro”, edito da Campisano.
Ad organizzare l’evento Claudio Tagliaferro e Umberto Croppi, che hanno introdotto l’autore e dialogato con lui. Numeroso e partecipe, l’uditorio ha espresso apprezzamento per l’iniziativa.
Fine ricercatore e minuzioso studioso di Caravaggio, Cuppone ha dapprima fatto il punto sul legame tra Michelangelo Merisi e il territorio prenestino, ripercorrendo la vicenda biografica del pittore e citando stralci dei biografi che lo descrivono tra “Zagarola”, “Pellestrina” e “Pagliano”, riferendo anche di opere che l’artista avrebbe realizzato, ospite dei Colonna, nel breve scorcio del 1606 prima di spostarsi a Napoli. Affascinante la descrizione delle opere che rimandano al Caravaggio presenti a Palestrina, il “San Gennaro decollato” custodito presso il Museo Diocesano e attribuito da alcuni studiosi al Merisi, e il “Seppellimento di santa Lucia”, nel convento di Sant’Antonio Abate, precoce copia dell’originale di Siracusa.
Venendo quindi al suo volume, giunto alla terza edizione, Cuppone ha spiegato come la sua ricerca, articolata su più livelli, lo impegni ormai da molti anni, portandolo a studiare documenti in diversi archivi, fino a fare chiarezza sul luogo di esecuzione della “Natività con i santi Lorenzo e Francesco”, dell’Oratorio di San Lorenzo a Palermo, realizzata a Roma nel 1600 e poi spedita in Sicilia. Il furto del 1969 è documentato anche attraverso la rassegna stampa che correda il testo insieme ad altri apparati.