Domenica 27 febbraio nella parrocchia di San Sisto a Bellegra, presso la piazza Padre Marco Morasca, si sono riuniti i parroci e i rappresentanti dei catechisti di tutte le parrocchie della IX vicaria. Alla presenza di Sua Eccellenza Mons. Mauro Parmeggiani, il quale ha illustrato quelle che sono le aspettative del Papa per il sinodo 21/23 che ha indetto l’anno scorso. L’evento ha avuto inizio con l’invocazione allo Spirito Santo e la lettura e meditazione del passo “il viaggio ad Emmaus” del vangelo di Luca.
Successivamente tutti i vari rappresentanti dei catechisti presenti hanno letto la relazione frutto degli incontri svolti precedentemente nelle rispettive parrocchie. Portando alla luce criticità, aspettative e speranze, riguardanti il percorso catechistico dei ragazzi, che trova sempre più ostacoli, anche in relazione all’odierno contesto sociale. Ci si chiede perché i giovani in particolar modo facciano fatica ad essere membri attivi della comunità ecclesiale. Ciò che è emerso maggiormente è stata la richiesta da parte del popolo di “modernizzare” la chiesa accogliendo nuove istanze sempre nella fedeltà al deposito della fede e della Tradizione. A livello pastorale con tono univoco è nota la scarsa partecipazione dei giovani nella vita della Chiesa, soprattutto nelle celebrazioni domenicali. È stata individuata in tutte le parrocchie l’importanza del ruolo della famiglia, per la trasmissione della fede e l’educazione alla vita dei ragazzi che non può essere solo delegata ai catechisti ed ai parroci ma deve essere l’urgenza di ogni genitore.
Il Vescovo ha ascoltato e accolto con attenzione e in piena condivisione tutti gli aspetti emersi dalle relazioni di ogni parrocchia, ribadendo quanto sia funzionale la costanza della sinodalità per annunciare insieme il Regno di Dio. L’importanza di progettare il futuro in virtù di accoglienza, ascolto, dialogo, vicinanza e presenza che insieme danno già un progetto su cui camminare. Sottolineando ancora quanto i Cristiani debbano essere prossimi alle persone, prossimi vuol dire essere accoglienti e non giudicare, usando misericordia, fedeli alla verità.
Miriana Tucci