Catechisti in convegno ad Anagni

Iniziamo dagli adulti per una comunità viva: gli UCD del Lazio riuniti ad Anagni Questo il tema del Convegno Catechistico Regionale che si è svolto dal 4 al 6 luglio ad Anagni, presso il Pontificio Collegio Leoniano. I Direttori degli Uffici Catechistici delle Diocesi del Lazio e i membri delle loro equipe, si sono confrontati sulle esperienze messe in campo per il rinnovamento dell’Iniziazione Cristiana. Nelle tre giornate i partecipanti al meeting hanno ascoltato gli interventi della sociologa Rita Bichi, del pedagogista Pierpaolo Triani e del direttore dell’UCN Mons. Valentino Bulgarelli.

La Prof.ssa Bichi si è soffermata sui giovani, oggetto di uno studio svolto in collaborazione con l’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo. L’indagine si è basata su un campione di 150 intervistati tra grandi e piccoli centri d’Italia, metà uomini e metà donne, tutti battezzati, compresi in due fasce di età: 19-21 anni e 27-29. Cosa è emerso? Che il loro Dio è molto personale e che non sentono l’appartenenza alla comunità. La loro è una religiosità senza religione, senza istitutuzione. Quelli che hanno fatto il percorso di IC e si sono allontanati dopo aver ricevuto i Sacramenti, ricordano una Chiesa vecchia, chiusa, lenta e lontana dai problemi reali: una seconda scuola poco stimolante, dove si viene accolti in ambienti tristi e dove le parabole evangeliche sono percepite come favole distaccate dalla vita. Emerge però un forte interesse per la trascendenza e per la spiritualità, intesa non misticamente ma come ricerca di senso dentro la propria anima. La Chiesa, però, non parla il linguaggio dei giovani e non risponde ai loro interrogativi.

Con il Prof. Triani si è passati dai giovani agli adulti, da intercettare non come destinatari di programmi ma come protagonisti del rinnovamento messo in campo. Le stesse comunità devono diventare “adulte”, cioè capaci di sostenere le famiglie passando da una pastorale di conservazione ad una pastorale di conversione.

Nell’ultima giornata Mons. Valentino Bulgarelli ha ricordato quanto sull’IC sia stato prodotto in questi anni dalla Chiesa: teorie, progetti, laboratori formativi. Ma quanto è stato messo in pratica? Lo 0,01% dell’intero quadro teorico. E questo perchè manca lo spirito sinodale: le nostre comunità vivono dentro la frammentazione in gruppi distaccati tra loro, dove si dà molta importanza alla catechesi dei bambini ma si trascurano gli adulti e si continuano a perdere i giovani. Bisogna alimentare l’annuncio, la liturgia e la carità, tre dimensioni strettamente interconnesse tra loro. Abbiamo un deficit drammatico di proposta evangelica e se non facciamo ritorno al kerygma, continueremo ad annunciare un Vangelo “annacquato e infruttuoso”.

Ivana Imperatori