Nella notte di Pasqua, nella Cattedrale di Tivoli, otto catecumeni, terminato il loro percorso di formazione, riceveranno i sacramenti dell’Iniziazione cristiana. Provengono da luoghi diversi, e hanno percorsi di vita differenti. Tutti, comunque, ad un certo punto della loro storia hanno incontrato il Signore. Come David Scacchi Bernasconi, 28 anni e geometra di professione. «Già da diversi anni sentivo la necessità di avvicinarmi al Nostro Signore e alla Chiesa, l’unico motivo è puramente interiore che viene dall’anima. E così già da qualche anno, affrontando anche diverse avversità ho deciso di intraprendere il cammino per ricevere i Sacramenti così da potermi sentire un cristiano completo e avere l’anima purificata ricevendo una nuova vita, facendo parte della famiglia di Dio».
Poi c’è Giovanni M., nato nella città di Aleppo, in Siria da genitori di due nazionalità, madre italiana e padre siriano. «All’età di 10 anni ci siamo trasferiti qui in Italia e da allora non ci siamo più spostati.
Ho studiato qui a Roma ed attualmente lavoro come educatore nelle scuole con bambini che hanno necessità di un aiuto nel loro apprendimento scolastico. Ho sempre voluto seguire gli insegnamenti del Signore anche se non ero battezzato, e per me è stato continuamente un punto di riferimento. Per tutta la vita ho desiderato ricevere i Sacramenti, ma purtroppo per tante e varie vicissitudini non ho potuto fare il percorso da catecumeno. Ora all’età di 49 anni ho preso maggiore consapevolezza sia di questo mio rimpianto, ma soprattutto desiderio: desidero essere battezzato perché così mi sentirò completamente parte di quello che ho sempre creduto».
C’è ancora Giovanna Onofrè, peruviana, di cinquanta anni che ci dice: «Il mio desiderio di essere battezzata è nato in me da vari anni, ma purtroppo, a causa di problemi familiari ho dovuto lasciare il cammino del catecumenato, che poi ho ripreso tre anni fa.
Avendo due figli che hanno ricevuto i sacramenti, è venuto in me il pensiero di ricevere il battesimo, pensiero che ben presto è diventato un vero desiderio del cuore, perché sentivo che era una cosa che mi mancava. Che dire, non vedo l’ora che arrivi questo momento, perché sono emozionatissima».
Daniele Masciadri