Cave ha ricordato il beato Rosario Livatino

Lo scorso 29 ottobre 2021, memoria liturgica del beato Rosario Livatino, giovane magistrato ucciso barbaramente dalla mafia il 21 settembre 1990 ad Agrigento, la Città di Cave ha vissuto una giornata storica. L’Amministrazione comunale, in persona del sindaco Angelo Lupi, si è fatta promotrice di una iniziativa di alto senso civico sul senso di legalità coinvolgendo le scuole, le associazioni e le famiglie in una testimonianza viva di questo principio cardine del nostro ordinamento sociale.

La mattinata è partita con la presentazione del libro del magistrato Stefano Amore Ritratti del coraggio. Lo Stato italiano e i suoi Magistrati che ripercorre la storia di Uomini dello Stato che hanno sacrificato la loro vita per dare un futuro al nostro paese.

L’evento si è svolto nella splendida cornice del Teatro comunale “Città di Cave” ed ha visto la partecipazione del Vescovo di Tivoli e di Palestrina, Monsignor Mauro Parmeggiani, dei magistrati Stefano Amore, Fausto Cardella e Fabio Massimo Gallo. Apprezzati tutti gli interventi, particolarmente quello di mons. Vescovo, il quale ha richiamato i presenti, soprattutto le scolaresche, a fare del senso di legalità una scelta di vita per incidere in modo responsabile e costruttivo nella società.

Giusto il richiamo del Presule a far calare nella quotidianità il significato di manifestazioni lodevoli come quella di cui si narra, affinché non restino solo negli annali della cronaca cittadina, ma siano un faro che orienta l’agire di ciascuno e di tutti.

Appassionanti gli interventi dei magistrati presenti, i quali, richiamando l’intervento del vescovo Parmeggiani, hanno evidenziato come sovente i magistrati assassinati da organizzazioni criminali hanno subito l’emarginazione degli stessi colleghi nell’ambiente di lavoro.

Particolarmente toccante la testimonianza di Ambra Minervini, figlia del Giudice Girolamo, ucciso barbaramente dalle Brigate rosse a Roma mentre viaggiava sull’autobus che lo stava portando al Ministero della Giustizia ove, dal giorno prima, ricopriva l’incarico di direttore generale degli istituti di prevenzione e pena.

Gli interventi hanno avuto come intercalare una serie di cortometraggi realizzati dagli istituti scolastici di Cave a ricordo dei magistrati uccisi. A conclusione della presentazione alcuni momenti esterni di non minore rilievo ed importanza. Si è partiti con la piantumazione di un ficus, proveniente dal c.d. “albero di Falcone”, nel parco adiacente il Teatro, donato alla Città dal Generale di divisione dei CC Antonio Pietro Marzo, anch’egli presente. Successivamente le Autorità, tra cui spiccavano tutti i Sindaci del comprensorio prenestino, una gran moltitudine di cittadini e gli alunni della Scuola dell’Infanzia hanno raggiunto Piazza Santa Croce ove il Sindaco ha scoperto il monumento, realizzato dai ragazzi del Liceo Artistico “H. Matisse” di Cave, a ricordo dei magistrati uccisi.

L’evento si è concluso con lo scoprimento della targa dell’intitolazione dell’Istituto alberghiero di Cave “Rosario Livatino” e con l’incontro convivale realizzato dai ragazzi e dai docenti della scuola stessa.

L’auspicio, facendo nostro il monito del Vescovo Mauro, è che da questa manifestazione nasca una vera sensibilizzazione a fare del senso di legalità, dell’educazione civica, del rispetto del prossimo e dei valori cristiani, l’elemento formativo più profondo delle nuove generazioni.

Alessandro Pasquazi