Domenica 28 aprile il Comitato Sant’Andrea Apostolo di Labico (CSAAL) presso la Biblioteca comunale sita in Palazzo Conti ha voluto ricordare, con una mostra e con la presentazione di nuovi progetti, i 35 anni dell’adozione a distanza.
Erano presenti il dott. Vincenzo Curatola, presidente del ForumSad, padre Luca Volpe, primo intermediario per l’adozione a distanza, i padri Angelo Buccarello, Vincenzo Lumetta e Vito Lipari, anch’essi intermediari nei luoghi interessati dal progetto. Presente anche l’amministrazione comunale ed il parroco di Labico, don Alessandro Frate.
Tutti presentati e moderati dallo storico presidente del CSAAL Angelo Paris, il quale da 35 anni porta avanti questo comitato con grande trasparenza e dedizione. Questo grande progetto era partito nel 1989 per volontà di un cittadino di Labico, il compianto Pasquale Marsili, che con grande determinazione lo portò a compimento; si trattava di scolarizzare bambini dai 6 anni in su, dalla scuola primaria fino alla maturità e per alcuni di essi anche alla laurea, in molti Paesi nel mondo, soprattutto quelli molto poveri.
Molti cittadini da soli o riuniti in gruppo, hanno dimostrato una concreta solidarietà, versando quote mensili che venivano inviate nei paesi bisognosi ai referenti del luogo, oltre alle quote si potevano mandare dei pacchi con beni di prima necessità alla famiglia dell’adottato, ma anche qualche gioco per i bambini, i benefattori potevano avere anche un contatto epistolare con i loro adottati e in alcuni casi, potevano andarli a trovare nei loro Paesi. In 35 anni di attività sono stati assistiti 1263 giovani in 50 località, 20 Paesi e 4 continenti.
Oggi il CSAAL ha un progetto da realizzare e cioè “Adozione a distanza di comunità”, attraverso il quale finanziare progetti sociali, culturali e commerciali in più località di Paesi sottosviluppati, capaci di aggregare e promuovere un più alto livello di vita comunitaria. Grazie a due sacerdoti che hanno vissuto a Labico e ora sono tornati nei loro Paesi di origine, il Burundi e il Camerun, sarà possibile, sempre grazie ai tanti benefattori, realizzare i progetti che loro stessi seguiranno. Un grazie al Comitato Sant’Andrea Apostolo che dà una speranza a persone molte volte dimenticate.
G. Marsili