Commento al Vangelo per la Domenica di Pentecoste /B

La Parola di questa domenica, solennità di Pentecoste che conclude il tempo di Pasqua, ci aiuta a comprendere meglio l’azione dello Spirito Santo nella nostra vita, affinché la Pasqua appena celebrata ci sproni a compiere altri passaggi, necessari per la vita di fede.

  1. Non più Babele (caos), ma un linguaggio nuovo, quello del Suo amore.

Negli Atti degli Apostoli 2,1-11 abbiamo visto che mentre stava per compiersi il giorno di Pentecoste, avvenne la teofanìa dello Spirito Santo, proprio a conferma che nelle tenebre della nostra vita Egli è con noi, diventando, con il Suo Spirito, il motore principale che spinge la missione dei cristiani verso gli incirconcisi, gli altri, tutti.

S’inaugura così la missione della Chiesa, abbattendo ogni possibile barriera, ostativa all’incontro con il Signore e la Sua grazia. Lo Spirito Santo, infatti, apre ad un linguaggio nuovo, quello dell’amore, linguaggio comprensibile a tutti.

  1. Non più sterilità della carne che offusca lo Spirito, ma frutti che da Esso scaturiscono per ridare dignità alla carne.

Paolo in Galati 5,16-25 afferma che lo Spirito Santo è nel cuore di ogni battezzato; sta poi a quest’ultimo farlo fruttificare o frenarlo di fronte a scelte come quelle della carne intesa come peccato. Ecco perché ammonisce di camminare secondo lo Spirito, cioè lasciandolo agire con il nostro impegno in gesti concreti; Paolo mostra vizi e virtù, sta a noi scegliere. Non esiste Legge contro le virtù, ma essa nasce per evitare le trasgressioni.

La carne è stata crocifissa con Cristo e la virtù emerge grazie alla Sua risurrezione, ed ora con il dono dello Spirito Santo trova pienezza in noi. Carne e spirito nell’essere umano, non sono due parti divise in se stesse, ma due orientamenti differenti di tutta la persona.

  1. Non più vie di mezzo, ma l’unica Via che porta a tutta la Verità.

Gesù infine, nel vangelo di Giovanni 15,26-27;16,12-15 promette il dono dello Spirito, il Paràclito. Lo Spirito, infatti, dà testimonianza di Gesù, affinché anche noi, che lo abbiamo ricevuto, possiamo dare testimonianza di Lui. Egli che è la guida e il maestro fino a quel momento conosciuto (fisicamente parlando), adesso indica un’Altra guida, non proprio semplice da comprendere e conoscere, a differenza del Maestro che è visto ed insegna in modo diretto. Lo Spirito Santo è la nuova guida. Esso va compreso e ascoltato nell’intimo del cuore, e ci aiuta a discernere ciò che è secondo la carne e ciò che è secondo lo Spirito, con la certezza però, che solo la Verità ci fa veramente liberi.

Lo Spirito non rivela dunque il futuro, ma ci aiuta a comprendere Gesù come compimento di tutte le cose promesse nella Scrittura, in vista della Vita Eterna. Il Paràclito, infatti, glorifica Gesù, prendendo da ciò che il Padre ha dato al Figlio per poi donarlo ai discepoli affinché portino abbondanti frutti di grazia.

Interceda per tutti noi la Vergine orante nel cenacolo, Maria Madre della Chiesa, la cui memoria papa Francesco ha voluto istituire il giorno dopo Pentecoste.

don Luigi Proietto,
vicario parrocchiale, Gesù Redentore, Palestrina