Introduzione al tema del giorno
Sulle belle strade infiorate, che ancora oggi, in alcuni luoghi decorano il passaggio dell’eucaristia, nei giorni feriali corre la vita: con la sua grandezza e la sua miseria, le sue gioie e le sue sofferenze, le sue passioni e i suoi tradimenti. La festa del Corpo e del Sangue del Signore è una festa di vita, perché nelle membra e nelle vene scorre la vita. Nelle letture odierne, tutto questo trova spessore e senso: la carne del Figlio dell’uomo che offre se stesso per dare vita è tutto il contrario di un narcisismo sterile, che si concentra solo sul proprio corpo, come se fosse l’unica cosa da salvare. Chi vuole salvare la propria vita, la perde. Solo chi la dona la guarisce, la sublima, la salva.
Per leggere e comprendere
Il brano del Vangelo di Giovanni, proposto per questa festa, ci porta a meditare l’ultima sezione del lungo discorso di Gesù sul “pane di vita”, discorso che abbraccia la maggior parte del capitolo sesto del Quarto Vangelo. Una riflessione profonda e provocante, a tal punto che, alla sua conclusione, molti non capiscono e altri se ne vanno. Un discorso, nato da una ricerca interessata delle folle, attratte da un Gesù taumaturgo, che – con pochi pani e pochi pesci – aveva risolto la loro fame, dando cibo a sazietà.
Le folle vanno a lui attratte dai suoi prodigi, ma Gesù risponde a un altro bisogno, perché il Messia non è venuto a soddisfare gli appetiti umani, per quanto importanti essi possano apparire. Dio non è il Dio delle illusioni, ma della verità e la verità è che l’uomo non può essere misurato solo con il metro dei suoi stimoli primordiali. L’uomo è più di quanto egli stesso sia portato a percepire e a pensare, ed è a questa “ulteriorità” che Gesù si rivolge con il discorso sul “pane di vita” disceso dal cielo.
Ritorna il tema che Giovanni aveva sviluppato in occasione dell’incontro tra il Signore e una povera donna di Samaria che era andata, come ogni giorno, ad attingere acqua al pozzo di Giacobbe. A lei Gesù aveva indicato se stesso come acqua viva che zampilla e disseta per sempre. Ora egli si presenta a tutti come il pane vivo: «Io sono il pane della vita: chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete» (Gv 6,35).
«Mangiare la carne del Figlio dell’Uomo e bere il suo sangue» fa certamente riferimento all’eucaristia e Gesù assicura che questo cibo, e non altri, dona quella vita che l’uomo cerca nel suo profondo, la vita che non si dissolve con l’esaurirsi delle stagioni. Da sempre l’uomo ha intrapreso pellegrinaggi alla ricerca della vita. Da sempre ha viaggiato e lottato per superare la sua condizione di essere segnato dall’inconsistenza e dalla morte. A questa condizione umana risponde il mistero eucaristico, perché l’uomo non può ottenere la vita da sé stesso. L’eucaristia offre la risposta, perché è la celebrazione della vittoria della vita sulla morte, la vittoria della vita eterna. Non a caso l’evangelista utilizza qui uno dei suoi motivi più cari, quello del rimanere, mettendo sulla bocca di Gesù le parole: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me ed io in lui». Partecipare all’eucaristia è garanzia del rimanere in Gesù e rimanere nella vita, perché la ragione per cui il Padre ha fatto dono del suo Figlio unigenito è che il mondo abbia la vita (3,17). Il rifiuto di questa sapienza non è nuovo nella Bibbia e non meraviglia quindi che, dopo questo discorso, alcuni se ne vadano. Del resto, anche nel deserto, la generazione dei padri perì per non aver creduto alla vita di libertà che la Sapienza divina aveva loro preparato. Per non fallire è sempre necessario vivere e morire per qualcuno. Nella Bibbia rimanere significa fedeltà a questo mandato.
Interrogativi per attualizzare
- Nelle nostre assemblee, l’Eucaristia parla ancora di vita? Il pane che mangiamo trasfigura le nostre relazioni e le nostre comunità?
- Come prepariamo e come viviamo lo «spezzare il pane» nel giorno del Signore?
Don Massimo Grilli,
Docente di Sacra Scrittura presso la Pontificia Università Gregoriana e Responsabile del Servizio per l’Apostolato Biblico Diocesano