Introduzione al tema del giorno
Dire Trinità significa dire che il Volto di Dio è, allo stesso tempo tremendum et fascinans: assolutamente insondabile e assolutamente vicino, totalmente altro e totalmente prossimo, separato e in relazione intima. Dire Trinità significa, insomma, dire “mistero”. È stato detto che l’uomo moderno non ama il mistero, attratto com’è dal calcolo e dall’utilità, ma il mistero della Trinità non schiaccia l’uomo, non lo umilia, al contrario, lo esalta, perché permette di comprendere l’intima essenza: di Dio e dell’uomo.
Per leggere e comprendere
Per presentare il mistero di Dio e l’insondabilità delle sue vie vorrei partire da un midrash sulla morte di Mosè, una figura chiave del Primo Testamento, richiamata oggi dalla lettura dell’Esodo. Si racconta che, quando venne l’ora del trapasso, l’anima del profeta si ribellò, rifiutando di lasciarlo. Mosè desiderava ardentemente entrare nella terra promessa e, a motivo di ciò, aveva ingaggiato una lunga ed estenuante lotta con JHWH, nella speranza di veder esaudito il suo desiderio, prima della morte. In suo aiuto vennero il cielo, la terra e le creature celesti. Il Signore però si mostrò irremovibile e non accolse la preghiera del suo servo; prese invece «la sua anima con un bacio della sua bocca, come è scritto (Dt 34,5): e Mosè, il servitore del Signore, morì là, nel paese di Moab, sulla bocca di JHWH». Questo stupefacente midrash mostra che il Dio inaccessibile nei suoi misteriosi disegni, il Dio che tiene lontano il più grande dei profeti dalla terra promessa, è anche il Dio intimo, che non solo mostra il suo volto, ma dona anche il suo bacio. Secondo la tradizione ebraica, il bacio è la suprema epifania dell’amore, la parola autentica di comunione, perché la bocca è la sorgente del “soffio divino” (cf. Gen 2,7).
A noi, credenti in Cristo Gesù, Giovanni ricorda che il Figlio di Dio è il bacio con cui Dio ha baciato il mondo nel “soffio” del suo Spirito. Un’immagine ardita quella del bacio, ma efficace per esprimere il mistero: il mistero dell’amore umano e divino. Perché, lo ricorda Bonhoeffer, «non è la stella più lontana ad essere il più grande mistero, ma al contrario tanto più vicina ci è una cosa, tanto meglio sappiamo qualcosa, tanto più misterioso questo diventa per noi. Non è l’uomo più lontano ad essere per noi il mistero più grande, ma proprio il più vicino. E il suo mistero non diminuisce ai nostri occhi, per il fatto che noi continuamente sappiamo di lui; al contrario, la vicinanza ce lo rende sempre più misterioso. Si ha la massima profondità di ogni mistero quando due persone giungono ad essere così vicine fra di loro, da amarsi reciprocamente. In nessuna situazione del mondo l’uomo avverte, come in questa, la forza del mistero e il suo dominio. Quando due persone sanno tutto l’una dell’altra, il mistero della vita diventa fra di loro infinitamente grande. E solo in questo amore si comprendono reciprocamente, sanno tutto l’uno dell’altro, si conoscono per intero. Eppure, quanto più si amano e quanto più sanno l’uno dell’altro nell’amore, tanto più profondamente si rendono conto del mistero della loro vita. Dunque, il sapere non supera il mistero, ma lo approfondisce. Che l’altro mi sia così vicino, questo è mistero più grande». Ne siamo consapevoli, l’amore è l’unica forza che dà senso alle relazioni umane. Ma, per il credente, questa consapevolezza si fonda su una certezza teologica: è così perché così è la vita di Dio stesso. Non si tratta di un puro slancio del cuore, per quanto profondo e vero possa essere, ma di un mistero che attinge alla Relazione tra Padre, Figlio e Spirito. Dio è amore e chi rimane nell’amore rimane nel grande mistero di Dio.
Interrogativi per attualizzare
- Cosa è rimasto del “mistero di Dio” nelle nostre liturgie e nelle nostre catechesi?
- Facciamo una riflessione insieme sul significato di “mistero” nella nostra vita personale e
relazionale. Gli altri / le altre sono uomini e donne da possedere o da rispettare?
Don Massimo Grilli,
Docente di Sacra Scrittura presso la Pontificia Università Gregoriana e Responsabile del Servizio per l’Apostolato Biblico Diocesano