Commento al Vangelo per la I Domenica di Quaresima /A

Introduzione al tema del giorno

All’inizio del percorso quaresimale, le tre letture proposte dalla liturgia hanno lo scopo di porre l’uomo davanti a Dio, a sé stesso e all’altro, con un invito pressante a ritornare alle origini, al senso autentico della vita. Dietro il linguaggio simbolico e mitologico, abbiamo un messaggio ricco e penetrante: da una parte è Dio e dall’altra gli idoli. Ciascuno di noi è chiamato a scegliere.

Per leggere e comprendere

Le tentazioni di Gesù, raccontate da Matteo, ci offrono dei simboli ricchi e avvolgenti.

Il primo grande simbolo è il deserto, che nella Bibbia assume più significati: luogo di castigo e di morte, di intimità e di prova. È in questo ultimo significato che esso appare nel Vangelo odierno. Trasportato nel deserto, Gesù viene messo alla prova, come il popolo di Israele prima di lui (Dt 8) e come ogni uomo quando, privato del conforto e della protezione dei tempi “normali”, si ritrova – per una qualsiasi ragione – solo con sé stesso. La prova, però, può diventare spazio di verità e di autenticità, perché la prova rivela l’uomo a sé stesso, ponendolo davanti alla sua verità. Nel deserto ci si scopre “veri”, senza le stampelle che nel tempo normale ci aiutano a vivere. In una terra non seminata, in un ambiente ostile e assetato, in cui lo sforzo non produce e l’efficienza non paga, si torna agli interrogativi fondamentali dell’esistenza.

Il racconto della tentazione di Gesù nel deserto fa conoscere cosa alberga nel profondo del cuore.  La tentazione – perché le tre si riducono fondamentalmente a una sola – concerne sempre la relazione con Dio. Non a caso, il racconto è posto dai sinottici subito dopo il battesimo, che intronizza Gesù come Unto del Signore, Figlio di Dio. La tentazione concerne la sua natura di “Figlio” e, dunque, la sua relazione con il Padre. Accade a Gesù quanto era già accaduto ad Adamo, al popolo di Israele nel deserto e ad ogni essere umano. L’interrogativo che pone la prova è sempre lo stesso: che cosa fa vivere l’uomo? Di che cosa l’uomo ha veramente bisogno? A questa domanda Adamo aveva risposto, sfiduciando Dio in nome dell’idolo. Il figlio di Dio Israele, che dalla schiavitù era stato sollevato nel deserto «su ali di aquila» per essere condotto in una terra di libertà, risponde allo stesso modo. Per avere la vita, si scelgono gli idoli e si costruisce un vitello d’oro affidando ad esso il senso della sua esistenza. Lo aveva capito bene Dostoevskij quando, nella leggenda del grande inquisitore, mette sulla bocca di uno dei personaggi una crudele verità: l’uomo non cerca Dio, ma il pane, il miracolo,  il potere… L’uomo cerca ciò che lo rassicura e pensa che l’idolo possa placare la sua sete.

Gesù addita una via completamente opposta: nel deserto, l’uomo rifiuta di credere che sia il pane o il potere a farlo vivere. Diabolos deriva da un termine greco che significa dividere, distogliere: il diavolo è colui che distoglie l’uomo da Dio, presentando strade di salvezza affascinanti, ma fallaci. Gesù non si allontana dal progetto del Padre, non si abbandona a una fede miracolistica, che si nutre di sensazioni e di idoli. Il Figlio rifiuta la logica del successo e dell’onnipotenza, rigetta l’arroganza umana che assolutizza sé e i propri mezzi di riuscita. Gesù vince dove Adamo e Israele avevano perduto, ponendo la sua assoluta fiducia nel Dio della vita, che non inganna – come gli idoli sordi e muti – che promettono il compimento di una vita, senza mantenere mai la parola data.

Interrogativi per attualizzare

  1. La Bibbia pone sempre l’alternativa tra Dio e gli idoli. In questo tempo quaresimale, proviamo a individuare i nostri idoli, guardandoli in faccia e chiamandoli per nome, senza menzogna.
  1. Una volta individuati quali sono i nostri idoli, proviamo a riflettere su quanto promettono e dove ci conducono. Come operare allora una conversione dagli idoli al Dio vero?

Don Massimo Grilli,
Docente di Sacra Scrittura presso la Pontificia Università Gregoriana e Responsabile del Servizio per l’Apostolato Biblico Diocesano