Nel cuore dell’Avvento la liturgia offre alla nostra meditazione questa pagina di Luca, che come un ponte raccorda profezia e storia, attesa e compimento, facendoci percorrere da protagonisti i secoli di distanza. Le indicazioni territoriali, politiche e religiose dell’inizio, situano storicamente l’evento che coinvolge stati e persone… ma essi restano distanti, indifferenti; nello sviluppo dei fatti poi, alcuni dei grandi di quell’elenco, come sappiamo, ne saranno coinvolti, e drammaticamente.
La seconda parte del brano evangelico evidenzia il rapporto Isaia – Giovanni. Isaia, il veggente, ci consegna il suo oracolo; storicamente è il richiamo ad un popolo, il suo popolo, che vacilla nella relazione col suo Dio, e conoscerà l’amarezza della schiavitù e dell’esilio e poi la gioia del ritorno… ma sono eventi circoscritti e temporali. Ma la visione di Isaia è lungimirante, penetrante, attraversa secoli, e nutre la speranza di molteplici generazioni, in una liberazione diversa, nuova, perenne, universale, definitiva… Giovanni, figlio di Zaccaria, raccoglie l’oracolo, la Parola antica, e se ne fa Voce nel suo tempo; Egli, nuovo profeta, grida in un deserto reale e simbolico, il deserto della indifferenza dei suoi contemporanei. Con Giovanni l’invito ad agire, a riparare, a rendere percorribile il cammino si fa pressante, quasi violento…
La salvezza di Dio è presente, non si può continuare a tergiversare. È ormai il tempo di Gesù! Non più una voce che grida, ma la Parola stessa si fa persona ed entra nella nostra Storia. Il tempo è compiuto, la promessa è realizzata…
La salvezza di Dio, essa stessa ci è venuta incontro e noi la vediamo! Questa pagina evangelica è un prezioso segno della unità di tutta la storia della salvezza Essa dà alla nostra fede una dimensione gioiosa, grata e operosa, responsabile… Non siamo solo destinatari, ma trasmettitori del dono ricevuto. Tutti vedranno la salvezza di Dio, se noi, che già vediamo Gesù, siamo VOCE suadente, narrante Lui, nei deserti indifferenti del nostro tempo.
Rita Grassotti, asc,
direttore dell’ufficio catechistico della diocesi di Palestrina