Commento al Vangelo per la VI Domenica del Tempo Ordinario /C

In questa VI domenica del Tempo Ordinario ci troviamo di fronte all’originalità del messaggio di Gesù. Nel Vangelo di Luca incontriamo Gesù che provoca la nostra vita con il famoso discorso delle beatitudini. A differenza delle beatitudini raccontate nel Vangelo di Matteo – dove Gesù si trova su di un monte – Luca colloca l’episodio delle beatitudini su un luogo pianeggiante, dopo che il Signore aveva trascorso la notte in preghiera con i dodici.
Quello che caratterizza il discorso di Gesù sono le parole «beati» e «guai».
Chi sono i beati? I beati, secondo il Vangelo, sono i poveri, gli affamati, chi è nella tristezza e i disprezzati. Le beatitudini sono rivolte a chi ha bisogno di essere toccato dall’incontro del Signore per vedere la propria vita cambiata. Il Vangelo porta queste categorie a diventare dei cercatori della Felicità vera che nasce dalla scoperta incessante della pienezza nel Signore.
I cercatori della felicità sono uomini e donne a cui manca qualcosa per essere felici. Pensiamo ai poveri, non hanno la ricchezza e sono in continua ricerca di qualche spicciolo che gli permetta di prendere un pezzo di pane per sfamarsi. E così ognuno di noi, che dovrebbe sentirsi povero dell’Amore pieno. Dobbiamo diventare dei “mendicanti” della pienezza dell’Amore di Dio. Allora, una volta che lo avremo trovato, ci sentiremo pieni di un Amore che trasformerà la nostra tristezza in gioia, solo allora non avremo più fame, ma saremo sazi della pienezza della vita eterna, non saremo più discriminati ma amanti.
Gesù usa anche il termine «guai a voi», che potremmo tradurre – anche se in modo inesatto – con «state attenti voi». Richiama all’attenzione coloro che sono pieni di se stessi, che non hanno posto per Dio e per il prossimo nella loro vita, richiama tutti noi, e allo stesso tempo, ci invita a uscire dalle nostre false ricchezze, dalla sazietà, da una vita egocentrica, dal dare ascolto a falsi profeti che ci innalzano su piedistalli. Siamo chiamati a svuotarci di noi stessi e riempirci di quell’Amore fatto di Verità che ci viene donata dall’ascolto della Parola vivente.
Cristo, in poche parole, ci chiede di farlo entrare nella nostra quotidianità attraverso le nostre povertà, di fargli spazio nella nostra vita lasciando ciò che è superfluo, ciò che ci rende schiavi del nostro ego e non liberi in Dio.

Don Samuele Orlandi,
vicario parrocchiale di San Filippo Neri in Collefiorito di Guidonia