Introduzione al tema del giorno
Uno dei motivi più ricorrenti nella bibbia ebraica e cristiana è il tema della piccolezza come la condizione propria della manifestazione di Dio nel mondo. Quasi a dire che, a differenza del fascino esercitato sull’immaginario collettivo dagli strumenti di potere, Dio ama le strade della mitezza e della povertà, del nascondimento e dell’umiltà. Una provocazione per chi – come noi – è abituato a leggere la storia in chiave di successo.
Per leggere e comprendere
Matteo vede la visione di Ezechiele, ascoltata nella prima lettura, compiuta in Gesù, mite e umile di cuore. Questo testo di Matteo è un vero gioiello e gli studiosi fanno a gara nell’elogiarne lo spessore letterario e teologico. Qualcuno lo ha definito «la perla più preziosa» del Primo Vangelo. E, in effetti, Matteo, che aveva aperto il discorso programmatico di Gesù con le beatitudini sui poveri, i miti e i pacificatori ritorna qui sul tema della piccolezza, che gli è tanto caro, mostrando come Gesù stesso sia il primo degli anawîm, i poveri che fanno affidamento su Dio, loro unica risorsa.
La contrapposizione tra i sapienti e intelligenti da una parte e le persone semplici dall’altra risulta scandalosa agli occhi di una logica puramente umana. È necessario, tuttavia, comprendere il retroterra di questa concezione, se si vuole afferrare tutta la ricchezza delle immagini.
È anzitutto interessante notare che i termini che contrappongono queste diverse categorie di persone sono senza articolo nell’originale greco. E questo significa che non si ha a che fare tanto con individui concretamente identificabili e identificati, ma con delle qualità che possono essere nell’uno e/o nell’altro gruppo, nell’una e/o nell’altra situazione, di ogni tempo e in ogni luogo. Al tempo di Gesù sapienti e intelligenti erano considerati tutti coloro che erano versati nella Legge, conoscendone tutti i risvolti e le sfumature, e che – grazie a questa profonda cultura – potevano adempierla con scrupolo e verità. Tutto ciò era ovviamente lodevole, ma rischiava di fatto di portare i fedeli osservanti ad una sicurezza superlativa e ad un disprezzo di chi ignorava e/o non osservava la Torah: conciatori di pelli, cambiavalute, pubblicani, pastori, contadini… È sempre la tentazione dei pii.
Sull’altra sponda Gesù pone gli umili. Il termine greco richiama sia l’immagine del bambino debole e senza difesa, sia colui che, agli occhi del mondo, è semplice e non gode di prestigio. In molti testi dell’AT la rivelazione di Dio è legata non al valore e alle capacità dell’uomo, ma alla pura gratuità. Dio sceglie il secondogenito Giacobbe e non il primogenito Esaù; posa il suo sguardo su Sara, Rebecca… le sterili, e non sulle donne feconde di Israele; preferisce la straniera Rut… Soprattutto nella spiritualità dei salmi i semplici diventano i depositari della rivelazione divina. Essi sono i pii, i semplici che stanno sotto la protezione di Dio; ad essi Dio dona sapienza (Sal 18,8), concede la luce della sua rivelazione e rende intelligenti (Sal 118,130), protegge e difende (Sal 114,6).
Tutto questo retroterra mostra come la rivelazione di Dio agli umili sia un retaggio del Primo Testamento e, tuttavia, ciò che rende unico il nostro testo è che Gesù messia, il Figlio rivelatore del Padre si definisce qui come mite e umile di cuore. Agostino commenta: «…Imparate da me: non a fabbricare il mondo, non a creare tutte le cose visibili e invisibili, non a compiere miracoli… ma che io sono mite e umile di cuore» (Discorsi 69,1-2). È la sapienza dei semplici.
Interrogativi per attualizzare
- Sapienza del mondo e sapienza evangelica sono diametralmente opposte. Le nostre comunità cristiane testimoniano questa radicale differenza, oppure si sono assuefatte alla mentalità del mondo?
- La violenza verbale e fattuale appartiene ormai ai rapporti quotidiani più diffusi. Come
comunità cristiana, cosa facciamo contro questo clima di aggressione e paura che ci invade?
Don Massimo Grilli,
Docente di Sacra Scrittura presso la Pontificia Università Gregoriana e Responsabile del Servizio per l’Apostolato Biblico Diocesano