«Attraverso l’Adorazione il cristiano contribuisce misteriosamente alla trasformazione radicale del mondo e alla diffusione del vangelo. Ogni persona che prega trascina dietro a sé il mondo intero e lo eleva a Dio. Coloro che si incontrano con il Signore svolgono dunque un eminente servizio; essi presentano a Cristo tutti coloro che non lo conoscono o che sono lontani da Lui; essi vegliano innanzi a Lui in loro nome».
Questa espressione di san Giovanni Paolo II, sull’adorazione eucaristica, sintetizza la peculiarità delle Sante Quarantore, tempo di grazia che viene vissuto da tutta la cittadina prenestina, presso la parrocchia della Santissima Annunziata.
Tutta la comunità ecclesiale comincia il tempo santo della Quaresima, adorando Gesù realmente presente nell’Eucarestia, e meditando un tema che viene proposto ogni anno, e che guidi la preghiera delle Quarantore.
Quest’anno, essendo l’anno di sant’Agapito, a 1750 anni dal suo martirio a Palestrina, il vescovo monsignor Parmeggiani ha indicato come tema: «Eucaristia e martirio», per sottolineare il rapporto tra il dono della vita del Cristo e del giovane martire Agapito.
La Santa Messa di apertura, presieduta dal Vescovo Mauro, ha visto la presenza attiva della parrocchia della Cattedrale, che ha partecipato ed animato anche la processione eucaristica che avvia solennemente il tempo delle Quarantore.
Nell’omelia il Vescovo ha evidenziato quanto la dimensione ecclesiale dell’Eucarestia sottolinei l’unità che le diverse parrocchie, vivono alternandosi nell’adorazione al Sacramento dell’altare.
Padre Roberto de Luca o.f.m. ha sottolineato nel Vespro della domenica sera, nella Messa e nella Compieta del lunedì, e nella Messa solenne di chiusura del martedì mattina, le diverse parti delle Celebrazione eucaristica, il rito penitenziale nella prima catechesi, la liturgia della parola nella seconda, la liturgia eucaristica la terza, e il congedo alla messa conclusiva, aiutandoci a meditare la celebrazione eucaristica, non solo come momento cultuale, ma evidenziando come la Messa debba essere vissuta nella vita quotidiana dei credenti. Un momento commovente è sempre la chiusura, nella quale si benedice la città di Palestrina dai quattro punti cardinali con l’ostensorio.
Gabriele Nunzi