Camilla, per gli amici Lux. Chiamata così perché arrivava e illuminava l’aria, un venticello frizzante di primavera dal sorriso sincero. Faceva amicizia pure con i sassi. Credo abbia ripreso dalla mamma… Lisa Zuccarini (su FB)
Ogni mese la Comunità della Sacra Famiglia si riunisce in un caldo abbraccio intorno a Mirna, Emilio e Andrea in ricordo di Camilla. A cinque mesi dalla sua scomparsa, esortati dalle parole forti di don Daniele Masciadri a farci trasformare nel concreto del nostro agire dalla Parola, abbiamo partecipato ad un incontro con Lisa Zuccarini, moglie, mamma e scrittrice. Un post scritto dopo la sua morte è arrivato agli occhi e al cuore dei suoi genitori, e non solo; è bastata una telefonata, una proposta e il «sì» di Lisa che è venuta a conoscere Camilla attraverso i suoi cari e i volti delle tante persone presenti.
«Scrivo per sottolineare il bello delle cose», ha esordito così Lisa; ma, a volte, è davvero difficile scorgerlo; la vita pone prove che sembrano barriere insormontabili da superare, che paralizzano, che ci fanno gridare con la rabbia «perché?» Allora, ecco la vera sfida: provare a non rimanere intrappolati e paralizzati nel dolore (un tale dolore, come dice la mamma di Camilla, può uccidere), avere il coraggio di passare attraverso quel dolore per continuare a cercare la propria vocazione che è la chiamata a fare della propria vita un dono; un donarsi che toglie necessariamente qualcosa ma al tempo stesso genera altra vita intorno, germoglia e, miracolosamente, rigenera anche noi stessi.
Quello stesso dolore, se accettato e trasformato, ci rende più sensibili verso chi prova la stessa sofferenza, più umani, più compassionevoli; e allora, eccolo il bello nella storia di Camilla, eccoli i suoi frutti tangibili e concreti qui su questa terra, ecco il suo continuare ad essere luce; e noi tutti, di questa luce, ne abbiamo davvero tanto bisogno.
Chiara Aquili