«Voglio mandarvi tutti in Paradiso», questa l’aspirazione del poverello di Assisi, che chiese ed ottenne da papa Onorio III, nel 1216, l’indulgenza per chi entrava nella Porziuncola il 2 agosto. Ogni anno l’esperienza si ripete nella basilica di Santa Maria degli Angeli e quest’ultima è la 42ª edizione della Marcia Francescana dei giovani, alla quale si accompagna la Marcia delle famiglie e da qualche anno anche la Piccola Marcia delle persone meno fortunate di noi.
Quest’anno anche la nostra parrocchia Beata Maria Vergine di Loreto, come in altre edizioni prima del covid, ha partecipato con un pullman per una giornata all’insegna del Perdono di Assisi nello stare insieme. Qualcuno ha anche percorso i tre km da Rivotorto alla Porziuncola in preghiera e meditazione personale condividendo il breve tragitto in un’esperienza “di sudore” e meditazione in perfetto stile Marcia.
Gesù diventa esperienza vissuta sul campo, tutte le catechesi ascoltate nelle Messe si rendono vive nel quotidiano, dove la condivisione è l’elemento trainante, la preghiera il sostentamento, la fatica il collante che crea fratellanza. Le persone in una sorta di metamorfosi lasciano pian piano l’inutile, sia spirituale che materiale, per concentrarsi sulla propria vita e su alcune domande portandole poi alla Porziuncola, scoprendo o riscoprendo che Dio li ha sempre amati e già perdonati; la gioia come fine di un percorso che iniziato o ripreso prosegue a casa perché c’è stata una proposta che ha aperto i cuori.
Ognuno nella propria vita ha una marcia personale da sostenere, una marcia che non conta i chilometri ma i 40-45 cm che vanno dalla mente al cuore, a volte i più difficili da percorrere, ma se c‘è Uno accanto, vestito da “prossimo”, si affrontano meglio, il giogo diventa leggero e la fatica meno asfissiante, sul viso sudato una brezza leggera dà sollievo, lo Spirito Santo tanto desiderato si rende vivo.
Luigi Domenici