È iniziato con il Convegno ecclesiale il nuovo anno pastorale diocesano
Nella cornice della lettera Pastorale All’improvviso dal Cielo (At 2,2), consegnata alle nostre Diocesi nel mese di agosto, domenica 13 ottobre si è svolto a San Vittorino il convegno ecclesiale diocesano; un appuntamento consueto voluto dal Vescovo Mauro per confrontarci e prepararci a vivere il nuovo anno pastorale incastonato nel Giubileo della Chiesa universale. Prendendo spunto dalle tre dimensioni fondamentali del cammino sinodale: comunione, partecipazione, missione, Sua Eccellenza ha sottolineato l’urgenza di far diventare queste parole vita concreta; ma ciò richiede che impariamo a creare familiarità nel nome di Gesù, uscendo da noi stessi e dai recinti comodi che ci siamo costruiti. Tanti gli spunti che il Vescovo ha dato ai presenti per cercare di vivere un rinnovato tempo della Speranza, nonostante viviamo un momento storico denso di nubi.
Inoltre il Vescovo Mauro ha sottolineato come auspica che le nostre Chiese possano tornare alle origini, per riscoprire la dimensione della spiritualità che si nutre dei due movimenti essenziali: sedere ai piedi del Maestro e fare silenzio per ascoltare. Nella seconda parte del pomeriggio i presenti, divisi per vicarie, si sono confrontati con il metodo sinodale su alcune domande: quali sono gli ambiti che maggiormente hanno bisogno di speranza? A che punto è la vita spirituale nelle nostre comunità? Riteniamo importante stare insieme sia per comunità che per territori più ampi?
In ultimo cosa ci serve per vivere una vera comunione? Nei 18 gruppi è emerso che l’ambito da attenzionare è la famiglia e tutte le realtà a lei connesse, le comunità a volte sono troppo chiuse e poco inclusive, usano linguaggi non adatti ai tempi che viviamo e a volte obsoleti, a tal punto da allontanare soprattutto i giovani. Punto di forza sono i momenti di spiritualità sia collettivi che individuali; ma anche qui ciò che manca è saper trasformare quanto ascoltato in esperienza concreta. Sono uscite alcune parole chiave come: rinnovato impegno, franchezza, fiducia, pazienza, condivisione e sperare contro ogni speranza. Il pomeriggio è stato interessante e costruttivo. Adesso non resta che mettere in pratica quanto vissuto per rendere le nostre Diocesi sempre più belle.
Melissa Cicerone,
segretaria delle aggregazioni laicali