Dal consultorio Familiaris Consortio la storia di Mawusi. Il riscatto dalla tratta e i sogni di una coraggiosa giovane donna

In occasione della Giornata di preghiera e riflessione contro la tratta di persone che si è celebrata l’8 febbraio scorso abbiamo raccolto la testimonianza del dottor Ciro Sanseverino, direttore del consultorio Familiaris Consortio di Villanova di Guidonia

Sono Ciro e dirigo il Consultorio Familiare Familiaris Consortio. Oltre a dirigere la struttura, mi occupo anche di seguire i minori e le donne che hanno subito violenza di genere o abusi.

Lavorare in consultorio comporta il confronto quotidiano con problemi e sofferenze che, spesso, mettono a dura prova gli operatori ma… ti consentono anche di avere prove tangibili prove dell’esistenza della Provvidenza. Mawusi – nome di fantasia – è una ragazza ventenne del Corno d’Africa. È giunta in Italia quattro anni fa con la promessa e la speranza di un lavoro. Il suo non è stato il tipico viaggio di coloro che scappano dalle proprie origini per migliorare la loro esistenza e quella della famiglia e affrontano un lungo viaggio pieno di insidie, violenze e incertezze.

Mawusi ha fatto il suo viaggio della speranza in aereo accompagnata da una signora molto gentile e accogliente, con il cuore pieno di gioia perché pensava che avrebbe potuto offrire alla sua famiglia una vita diversa, nuova e consentire ai suoi fratelli di studiare.

È giunta a Roma all’inizio della primavera e il suo viaggio dall’aeroporto a quello che lei credeva fosse un albergo tra le strade di Roma è stato semplicemente meraviglioso.

Ma l’auto non si è fermata in un albergo o in una pensione ma nei pressi di una triste e anonima abitazione di un triste e anonimo quartiere dell’estrema periferia romana. E lì ha fatto i conti con le realtà.

È stata privata subito del passaporto, ha subito la prima violenza dal compagno della signora che l’ha accompagnata e poi un’altra e un’altra e un’altra ancora. E solo nel suo primo giorno romano. È stato definito, con perfidia, il suo benvenuto nel sogno italiano. È cominciato così il suo inferno nel mondo della prostituzione prima a Roma e poi su una strada che collega Tivoli con Palestrina… Ha più volte provato a lasciare quella vita ma l’hanno sempre costretta a continuare con minacce di morte alla sua famiglia in Corno d’Africa e con violenze su di lei.

Diciotto mesi fa ha conosciuto un ragazzo, anche lui profugo col quale è riuscito a passare qualche momento lontano dalla strada e dalla violenza.

E in un momento di tenerezza e di passione, Mawusi ha concepito un bambino… I suoi protettori ancora una volta l’hanno minacciata, chiedendole di abortire. Ma questa volta Mawusi non ha ceduto per amore del piccolo che aveva in grembo. Non so per quali strade è giunta a noi, forse la Provvidenza… ho avuto così modo di incontrare una ragazza giovanissima ma con una tristezza profonda negli occhi che a solo vent’anni aveva già sofferto tanto. Ma ho incontrato anche una “donna” forte nel contempo e decisa ad avere il suo bambino… Mawusi è stata accolta da noi, è stata seguita dai volontari della ginecologia e della consulenza familiare. Grazie ai suoi colloqui con noi è stato possibile far arrestare i suoi sfruttatori. A giugno dello scorso anno è nato Lutalo – nome di fantasia – un meraviglioso bambino con occhi grandissimi.

Ora Mawusi vive col suo compagno e Lutalo in una casa accogliente. Ha trovato lavoro grazie all’aiuto di alcuni benefattori e per lei si sono aperte le porte di un futuro veramente radioso dove poter coltivare e realizzare i suoi sogni.

Una storia troppo sdolcinata? Assolutamente no… per una Mawusi che è riuscita ad affrancarsi da una vita infernale, ci sono tantissime altre Mawusi che vivranno anni di dolori, violenze e soprusi senza avere la possibilità di salvarsi.

Marie Curie ha detto: «La vita non è facile per nessuno. Ma che importa? Dobbiamo avere perseveranza e fiducia in noi stesse. Dobbiamo credere di essere dotate per qualcosa e questo qualcosa dobbiamo scovarlo».

Ciro Sanseverino