Si è tenuta domenica scorsa presso il teatro comunale di Cave la conferenza Demografia storica cavese e le sue fonti, a cura del professor Gioacchino Giammaria, presidente dell’Istituto di storia e di arte del Lazio Meridionale, e della dottoressa Cinzia Di Fazio, direttore dell’Archivio storico diocesano di Palestrina. L’iniziativa è stata ideata dall’associazione Caffè corretto di Cave. Giammaria, studioso in particolare di insediamento, ha risposto ad alcune nostre domande illustrando l’attività dell’Isalm e la collaborazione con diverse istituzioni del territorio a Sud di Roma. L’Istituto è attivo dal 1945, è ente morale dal 1974 ed ha sede presso il Palazzo Bonifacio VIII ad Anagni.
La conferenza che si è tenuta a Cave è stata un evento particolare, di argomento piuttosto desueto. La demografia è un tema molto importante per diversi risvolti: per conoscere i numeri, lo sviluppo e la struttura di una popolazione, per capirne diversi elementi specifici, per ricostruire aspetti di storia sociale, “delle genti”. Questo è un argomento nuovo nella storiografia di Cave, un tassello molto importante. Il lavoro di ricerca del professore dura da decenni, i dati da lui raccolti e sistematizzati vengono poi divulgati in occasioni particolari, come la scorsa domenica. Giammaria ha sottolineato come, dalla fine del 1500, anche per Cave, paese in seno allo Stato ecclesiastico, i libri parrocchiali sono fonti che danno spesso informazioni molto analitiche. I censimenti solo dal 1871 diventano regolari per lo Stato. Altre fonti connesse al mondo ecclesiastico sono le relazioni scritte delle Visite apostoliche e pastorali. La conversazione con il professore ha messo in evidenza l’importanza dello studio della storia per capire il presente e come sia fondamentale la conservazione e fruizione del patrimonio documentario.
Maria Teresa Ciprari