Detenuti, ma liberi e fiduciosi

«Libero è veramente chi sa dominare se stesso». Si vuole partire proprio da questa esclamazione incisa nella chiesa della Casa di reclusione di Paliano, in provincia di Frosinone, dove il cappellano don Damiano Cosimo Franco svolge la sua missione pastorale con devozione e amore, per riparlare delle iniziative socio lavorative intraprese in questo periodo di Covid.

La casa continua ad essere uno dei pochi, se non il solo istituto di pena, in cui non si sono verificati contagi da Covid 19 e dove la vita, con tutte le abituali attività, ha continuato il normale percorso, pur nel rispetto delle precauzioni sanitarie. Grande è stata l’attenzione e l’impegno del direttore dell’istituto, la dottoressa Anna Angeletti, di tutti gli operatori penitenziari civili, dell’Area sanitaria, del Comandante della Polizia penitenziaria, Commissario Capo Valentina Corda e di tutto il Corpo della Polizia penitenziaria e della stessa popolazione detenuta di Paliano nell’affrontare questo grande periodo di disagio sociale.

L’istituto di Paliano viene ad essere il fiore all’occhiello delle Case di reclusione italiane ospitate da soli Collaboratori di Giustizia. Una piccola roccaforte nella quale si svolgono lavori ed attività di vario genere. Oltre a quelle esistenti da tempo, quali la cura dell’orto, una piccola azienda zootecnica, la pizzeria, è stata impiantata in tempi recenti una sartoria gestita dai detenuti che si sta impegnando nella realizzazione di addobbi sacri per le parrocchie. È stato installato un laboratorio di cereria dedito alla decorazione dei ceri con immagini sacre, un laboratorio di ceramica e di lavori in ferro battuto. Dulcis in fundo è stato impiantato anche un laboratorio di pasta all’uovo denominato “Fuori dal guscio…”, che realizza pasta di vari formati e prodotti con l’utilizzo delle galline dell’azienda zootecnica dell’Istituto. Proprio tutte queste attività, unite all’impegno costante degli operatori, nonché alla vicinanza del cappellano don Damiano, sono ciò che fanno sentire “liberi” i detenuti di Paliano.

Bruno P.