Sono state celebrate nel pomeriggio di lunedì 2 ottobre nella cattedrale di Sant’Agapito Martire a Palestrina le esequie di monsignor Giovanni Tangorra, sacerdote del clero prenestino e professore ordinario di Ecclesiologia presso la Pontificia Università Lateranense.
La Messa è stata presieduta dal vescovo Mauro e concelebrata da numerosi sacerdoti, diocesani e rappresentanti della PUL e dell’Istituto Teologico Leoniano, presso il quale il professore Tangorra a lungo ha insegnato e di cui è stato anche direttore.
Ricordandone la figura monsignor Parmeggiani ha tratteggiato alcune peculiarità di monsignor Tangorra: «un bravo prete, con un animo buono e raffinato, un uomo che ha messo la sua intelligenza a servizio di Dio e del suo popolo. Da una parte, da buon teologo, investigando continuamente il mistero di Dio e della Sua Chiesa e dall’altra condividendo il suo sapere, il frutto della sua ricerca, con il popolo santo di Dio attraverso numerosissime pubblicazioni, conferenze, lezioni, predicazioni e grande disponibilità al servizio pastorale e all’accompagnamento delle persone».
Ne ha ricordato la formazione, il Dottorato in Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università di San Tommaso – Angelicum di Roma, e i numerosi incarichi. Oltre che alla Lateranense Tangorra è stato professore invitato presso la Facoltà Teologica Teresianum e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose Ecclesia Mater. Cappellano di Sua Santità con il titolo di Monsignore dal 2012, dal 2013 al 2019, Tangorra è stato Assistente Nazionale del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (MEIC) e per molti anni collaboratore, sostenitore e ispiratore accanto al vescovo emerito Mons. Domenico Sigalini del Centro Orientamento Pastorale (COP).
«A questa Chiesa di Palestrina – ha detto il Vescovo – Don Giovanni ha dato tanto. Ha dato tanto ai cristiani che ha formato, ha dato tanto tramite la Scuola di teologia per i laici della quale è stato ottimo insegnante e poi ha dato tanto preparando, formando, accompagnando i nostri diaconi permanenti. Don Giovanni era un innamorato di Dio e della Chiesa».
«Con l’intelletto, la sua capacità di analisi e di interpretazione dell’intelligenza ha saputo dare ragione alla sua fede e “vedere un Cielo nuovo e una terra nuova”, due poli antitetici – cielo e terra – che il libro dell’Apocalisse da cui è tratta la seconda lettura di questa Messa ci ha presentato» ha proseguito Parmeggiani nella sua omelia, ed ha così concluso: «Hai avuto sete, hai cercato, hai indagato tutta la vita. Hai cercato con il tuo animo fine e intelligente qualcosa che potesse saziarti. Dio ora si dona personalmente a te come risposta alla tua attesa, al tuo desiderio e bisogno di senso e di felicità».
Al termine della Messa la salma è stata tumulata presso il cimitero di Labico, dove monsignor Tangorra ha svolto il ministero di pastore e dove aveva tessuto profondi legami di amicizia.
MTC