Giovedì 24 novembre presso il Santuario di Nostra Signora di Fatima a San Vittorino Romano si è svolto l’incontro del Clero delle Diocesi di Tivoli e di Palestrina. Don Massimo Grilli ha presentato il vangelo di Matteo, che leggeremo durante l’anno liturgico A. Un vangelo radicale, dal forte carattere ecclesiale, apprezzato da tanti intellettuali anche non credenti. Un vangelo che ci parla innanzitutto di compimento, sin dalla genealogia, dove l’evangelista narra una storia che Dio fa con l’uomo, una storia di salvezza che trova senso in Cristo Gesù, compimento della storia e di tutte le profezie. Matteo inoltre ci parla della Chiesa, non solo per la famosa affermazione: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa (Mt 16), ma anche perché in Mt 18 ci mostra come la Chiesa di Cristo è la Chiesa dei piccoli e dei poveri. Convertirsi in Mt significa ritornare ad essere bambini, cioè piccoli, umili. I piccoli nel linguaggio matteano sono i discepoli che vivono in uno stato di fragilità e rischiano di cadere: la Chiesa è dei piccoli e dei fragili, e non devono essere persi. Infine la Chiesa è quella dei discepoli, tutti i cristiani sono discepoli. Altro aspetto importante che si può rilevare nel vangelo di Mt è il tema etico: la giustizia verso Dio, la confessione di fede che diventa giustizia verso il prossimo, che si vede in Mt 25, avevo fame e mi avete dato da mangiare….: la retta fede confluisce necessariamente nelle opere. Chi è insomma Matteo? Un profondo conoscitore dell’ebraismo, attento alle forme espressive semitiche e alle tematiche ebraiche, quindi è uno scriba giudeo che ha creduto al Gesù Messia, e rilegge la Torah alla luce dell’evento Gesù. L’invito dunque è quello di lasciarci leggere da questo vangelo.
D.M.