Nell’imminenza della celebrazione di sabato 17 dicembre alle 19 a San Vittorino abbiamo raccolto la testimonianza dei candidati al diaocnato permanente e del seminarista in cammino verso il sacerdozio.
Ripercorrendo l’origine della propria vocazione al ministero del diaconato permanente Maurizio Baldi (Olevano Romano) ha raccontato che l’incontro con Cristo si è manifestato nel sacramento del matrimonio e nel servizio in parrocchia. La formazione – un vero tempo di grazia – lo ha portato a scoprirsi innamorato della teologia, un innamoramento nell’innamora-mento. Per il futuro, confidando nel supporto della grazia, il suo servizio sarà dove vorrà il Vescovo, ma riguarda sicuramente tutti gli ambiti di vita.
Per Fernando Giosi (Marcellina) il punto di nuova rinascita come cristiano nuovo è stato segnato dalla partecipazione ad un pellegrinaggio; l’elemento caratterizzante il tempo successivo a questa esperienza è la gioia, fino alla proposta del parroco di fare l’esperienza di formazione per il diaconato permanente, qualcosa di cui appena sapeva l’esistenza. Dunque è iniziato un percorso lungo di preparazione che ha riguardato anche la famiglia, i colleghi, gli amici. Un cammino con alcuni ostacoli sicuramente, ma in cui la gioia di ogni piccolo passo ha permeato non solo il cuore ma anche la famiglia e gli amici.
Salvatore Giunta (Paterno) ha raccontato che la scelta del diaconato è maturata nel tempo, svolgendo diverse attività in parrocchia, anche nell’ambito della carità, fino alla proposta di percorrere il cammino al ministero del diaconato permanente arrivata dal parroco. Non è stato semplice lo studio, ha detto, ma ogni ostacolo si supera. Un elemento importante è sicuramente il servizio con la propria sposa, poi la dimensione diocesana ed il lavoro con i sacerdoti e quindi con il Vescovo. Il servizio per Giunta è essere segno e portatore di amore, trasmettere la fede da testimone, senza imposizioni.
Per Antonio Pantoni (San Cesareo) che lavorava in ospedale, la proposta del percorso verso il diaconato permanente è arrivata dal parroco e pian piano è sempre più cresciuto il desiderio di rispondere con questo cammino alla chiamata che il Signore gli aveva rivolto. Una formazione impegnativa, lunga, che ha assorbito energie anche nella famiglia, nel lavoro, con i figli; un cammino intenso e bello, che ha portato tanti doni, sul quale sicuramente si sono presentati anche ostacoli, che sono stati superati con l’aiuto di Dio.
I nostri prossimi diaconi permanenti sono pronti a mettersi a disposizione della comunità dove il Vescovo vorrà inviarli.
Anche il seminarista Diego Lozzi (Agosta) ha voluto condividere le sue emozioni nella preparazione a questa tappa importante verso l’ordinazione sacerdotale. Ci ha raccontato dell’importanza di prendere consapevolezza della propria vocazione, arrivata quando suo papà era in ospedale, e della scelta di entrare in seminario a 24 anni. Forte dell’esperienza del servizio in carcere, il suo impegno da diacono lo immagina accanto ai sofferenti. Ai suoi coetanei consiglia di seguire il Signore, perché solo Dio dà quell’amore che rende liberi e felici.
Le nostre comunità diocesane si uniscono nella preghiera per sostenere questi fratelli.
Maria Teresa Ciprari