La prossima domenica la Giornata della carità in Diocesi
«Se faremo l’esperienza dell’incontro con Dio nel nostro cuore, se digiuneremo da tutti quegli idoli che ci impediscono la relazione con noi stessi e con i fratelli, allora sapremo guardare anche a chi ci sta accanto con gli stessi occhi di Dio. E li vedremo fratelli e sorelle, li guarderemo con intensità nuova». Così il Vescovo Mauro si era pronunciato nella sua omelia Mercoledì delle Ceneri nella cattedrale di San Lorenzo a Tivoli, ad apertura della Quaresima, ricordando a tutti i fedeli i tre atteggiamenti fondamentali di questo tempo liturgico: preghiera, digiuno e carità. E domenica prossima, 3 marzo, sarà l’occasione per compiere un gesto concreto di generosità nei confronti delle persone meno fortunate, con la Giornata diocesana della Carità.
In questa III domenica di Quaresima le offerte raccolte durante le Celebrazioni eucaristiche andranno a sostenere le “opere segno” della Caritas di Tivoli e di Palestrina.
Le opere segno sono tutte quelle realtà che quotidianamente la Caritas diocesana mette a disposizione di coloro che fanno fatica a vivere una vita dignitosa e per i motivi più diversi si rivolgono ai centri di ascolto diocesani in cerca di aiuto.
Si tratta delle mense per i poveri, del dormitorio notturno per papà separati, della casa Santa Chiara per mamme con i loro bambini, di Gruppo Zero, che supporta i genitori di figli con dipendenze, della scuola di lingua italiana per stranieri, del banco di distribuzione dei farmaci, dell’ambulatorio F. Poggi. Strutture e servizi curati da operatori volontari della comunità cristiana, che in questo modo si fa prossima ai più deboli, agli ultimi e si adopera per migliorarne l’esistenza, si ferma, come il Samaritano, in presenza del fratello ferito. «Alla presenza di Dio, presso la carne del prossimo» (Papa Francesco).
La Colletta del 3 marzo, tramite i Vicari Foranei, sarà consegnata durante la Messa Crismale di Giovedì Santo, anche quest’anno presso il Santuario Nostra Signora di Fatima a San Vittorino Romano, alle 10, giovedì 28 marzo.
Maria Teresa Ciprari