Festa per la dedicazione della Cattedrale

L’anniversario celebrato solennemente nel duomo di Palestrina

Il 16 dicembre è stato solennemente celebrato nella cattedrale di Sant’Agapito Martire l’anniversario della dedicazione del duomo.

Il vescovo Mauro Parmeggiani, come da tradizione, in questa giornata importante per la Diocesi Prenestina tutta, ha conferito durante la Celebrazione Eucaristica il sacramento della Confermazione agli adulti. I 32 cresimandi, provenienti da diversi paesi della diocesi, hanno concluso il loro cammino di Iniziazione Cristiana al termine del percorso di formazione curato da madre Giovanna della Luna, canossiana, direttrice dell’ufficio catechistico di Palestrina, e da don Ludovico Borzi, canonico della cattedrale, condirettore dell’ufficio liturgico diocesano. Nella III domenica di Avvento, domenica detta Gaudete, «per una coincidenza di calendario – ha detto il Vescovo nella sua omelia -celebriamo anche l’anniversario della Dedicazione della nostra Cattedrale. Anniversario che ci ricorda che tutti noi siamo pietre vive in quell’edificio spirituale e non materiale che è la Chiesa fatta dai battezzati, cresimati e comunicati di cui la Cattedrale fatta di pietre è simbolo». Cristiani nella gioia, ha precisato il Vescovo Mauro, perché ricolmi dello Spirito Santo.

«La felicità dell’uomo non sta nel possedere qualcosa, ma nel cedere se stesso a chi è più grande di lui», questa citazione del filososfo e poeta indiano, premio Nobel per la letteratura, Rabindranath Tagore, è stato il filo rosso dell’omelia del Vescovo. «Il Battista – di cui ci ha parlato il Vangelo – è questo uomo, modello del cristiano, uomo felice perché dopo aver preparato la strada al Signore, dopo aver invitato chi lo ascoltava a preparare il cuore alla sua venuta, si è ritirato, ha fatto un passo indietro, con tanta umiltà affinché anche i suoi discepoli seguissero il vero Dio, il Figlio: Gesù».  

Rivolgendosi poi direttamente ai cresimandi ha esortato anche loro ad essere umili e felici: «tutti noi possiamo dire con il profeta Isaia che gioiamo pienamente nel Signore, che la nostra anima esulta nel nostro Dio, perché ci ha avvolto con il mantello della sua giustizia, perché lo Spirito di Dio si è posato su Cristo e grazie a Lui ci è stato donato! Come Maria – ha aggiunto – possiamo cantare il Magnificat», testimoniando il dono della fede senza timori.

In chiusura un pensiero è stato rivolto all’anniversario del martirio di Agapito, un esempio per tutti ancora oggi. Al termine della Messa i cori diocesani di Tivoli e di Palestrina, diretti dal maestro Manuele Orati e da suor Alessia Pantaleo, si sono mirabilmente esibiti nel concerto di Natale, dapprima ognuno con i canti del proprio repertorio, poi cantando insieme.