Sabato 10 agosto la città di Tivoli ha celebrato il santo patrono, Lorenzo martire, patrono anche di tutta la diocesi tiburtina.
Lorenzo, nato in Spagna, era fedele collaboratore del futuro papa Sisto II, che fu suo insegnante. Con lui infatti si trasferì a Roma, dove si impegnò nelle attività caritative e di evangelizzazione dell’Urbe. Quando Sisto fu eletto papa, Lorenzo fu da lui nominato Arcidiacono della Chiesa di Roma, con il compito di assistere il Papa nelle celebrazioni liturgiche e di amministrare i beni offerti alla Chiesa per sostenere gli orfani, le vedove e i bisognosi della Città. Lorenzo morì poco dopo papa Sisto durante la persecuzione di Valeriano, nel 258.
Oltre alle autorità erano presenti alla Messa solenne anche i diaconi permanenti di Tivoli e di Palestrina, che in questa celebrazione sono soliti rinnovare le promesse della loro ordinazione diaconale.
Nella sua omelia il Vescovo Mauro si è concentrato in particolare su un aspetto della testimonianza di Lorenzo, che era un diacono, quindi a servizio. Un triplice servizio è quello a cui tutti, come eredi del martire Lorenzo siamo chiamati, servizio al prossimo, al Creato e alla verità. Questi impegni potrebbero condurre nel nostro contesto culturale anche al martirio, quanto meno a quello dell’irrilevanza o dell’essere ridicolizzati; nonostante ciò continuiamo ad amare come ha fatto Lorenzo, ha concluso il Vescovo.