Per Pozzaglia Sabina da tempo ormai la seconda domenica di settembre è una giornata importante, una giornata attesa e preparata. Si fa festa a sant’Agostina Pietrantoni, patrona degli infermieri d’Italia, nata proprio qui, in questo piccolo borgo circondato da boschi, costellato da fontanili ricchi d’acqua fresca e zampillante, ricco di ameni sentieri che ti permettono di gustare la bellezza della natura che ti circonda. Ebbene, domenica 8 settembre, in molti arriveranno qui per rendere onore a questa pozzagliese che è divenuta suora della Carità e dalle sue umili origini ha saputo raggiungere le vette della santità nell’arco di pochi anni.
Non è stata la sua tragica fine a elevarla agli onori degli altari, ma la sua quotidiana, intima e profonda relazione con il Signore, la filiale devozione che aveva per la Madonna e la dolcezza con cui ha saputo farsi sorella amorevole verso chi era sofferente.
Lungo le corsie dell’ospedale Santo Spirito in Roma, in ogni ricoverato sapeva scorgere il volto di Gesù e si prodigava senza limiti di tempo di forze di espedienti ottenuti con tanti sacrifici.
Il Vangelo vissuto in modo appassionato l’ha resa grande agli occhi di Dio e di quanti l’hanno conosciuta. Noi suore della Carità, assieme ai pozzagliesi, diciamo a tutti, se potete venite alla festa tornerete a casa contenti con tanta gioia nel cuore e la voglia di lodare il Signore operatore di prodigi e di tante sorprese inaspettate.
Rita Frizzo, Suore della Carità