La chiesa prenestina ha celebrato il patrono; il Vescovo «chiediamo per noi, per i nostri giovani in particolare, di mantenere fede alle nostre scelte più vere»
La sera di martedì 17 agosto la comunità diocesana di Palestrina si è ritrovata in piazza Regina Margherita per la Messa dopo i primi vespri della solennità del patrono, sant’Agapito.
Dopo la novena di preparazione densa di appuntamenti, ha avuto il via la festa tanto cara agli abitanti della città e della diocesi. Sotto l’imponente campanile romanico della cattedrale, nello spazio allestito dai volontari della Protezione Civile e della Croce Rossa, con le sedie disposte secondo i criteri del distanziamento personale previste dalla normativa anticovid, poco prima della Messa si sono unite ai fedeli già seduti le autorità civili e militari, arrivate con il Vescovo da piazza Gregorio Pantanelli e accompagnate dalla banda diretta dal maestro Luca Di Matteo. Il Vescovo, accolto dai canonici, si è recato in cattedrale per poi uscirne per l’inizio della Messa accompagnato dai presbiteri diocesani, dai diaconi permanenti e dai ministranti che hanno prestato servizio liturgico diretti dal cerimoniere vescovile don Fabrizio Micocci. Ad animare il canto il coro della parrocchia di Sant’Agapito.
Solennemente il busto reliquiario di sant’Agapito in argento dorato del 1588 è stato trasportato con il suo baldacchino dai fratelli della Pia Unione Sant’Agapito e collocato sullo stallo predisposto. Ha avuto quindi inizio la celebrazione, con un altro prezioso reliquiario di Agapito sull’altare, quello in forma di braccio del 1630. Nell’omelia il Vescovo ha evidenziato la giovane età del patrono di Palestrina, il coraggio e la sua grande determinazione. Ha voluto parlare dei giovani, invitando a non omologare le nuove generazioni, ad incrementare invece la fiducia nei ragazzi. Toccante il ricordo del «nostro giovanissimo Willy Monteiro che lo scorso anno il 6 settembre, per sedare una rissa, per difendere un suo amico non esitò a perdere la vita», il giovane, ha ricordato monsignor Parmeggiani, era cresciuto nell’Azione cattolica di Paliano, i genitori gli avevano trasmesso la fede, e, al momento del bisogno, Willy è stato capace di amare molto. Facendo riferimento al sinodo dei vescovi sui giovani e al documento postsinodale Christus Vivit il Vescovo ha esortato gli adulti, i sacerdoti, la pastorale familiare e quella giovanile a lavorare in sinergia e ad accompagnare le nuove generazioni. La Messa si è conclusa con i ringraziamenti agli organizzatori e agli intervenuti, anche al dottor Giuseppe Barraco, in rappresentanza del personale dell’ospedale Coniugi Bernardini di Palestrina, che ha svolto un ruolo esemplare nell’emergenza Covid. La benedizione all’assemblea e alla città è stata impartita dal presule con la reliquia del braccio di Agapito.
Mercoledì alle 11, in duomo, si è tenuta la Messa pontificale – trasmessa in diretta dagli operatori dell’Ufficio comunicazioni sociali, come anche la Messa della vigilia. Presenti le autorità civili e militari, la celebrazione è stata animata nel canto da suor Alessia Pantaleo, direttore del coro diocesano, all’organo, coadiuvata da Massimo Stanzione al flauto. L’omelia del Vescovo, riprendendo le parole di Gesù ai discepoli nel Vangelo di Matteo, proprio della festa, si è incentrata sul martirio, testimonianza alla quale tutti i cristiani sono chiamati, nella coerenza ai valori fondamentali e nella fedeltà a Cristo. A conclusione della celebrazione il Vescovo ha impartito la benedizione papale con indulgenza plenaria e rivolto un pensiero a tutti i defunti.
Maria Teresa Ciprari