Fisichella, la Chiesa riconsegna Speranza

S.E. Mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione, ha tenuto domenica 13 ottobre una relazione sulla spiritualità del Giubileo Ordinario 2025, durante il Convegno Ecclesiale della Diocesi di Tivoli e Palestrina presso il Santuario N.S. di Fatima a San Vittorino Romano.

Il Giubileo, spiega Mons. Fisichella, è un movimento di popolo perché è il popolo di Roma che lo ha voluto: quando a Papa Bonifacio, nel 1300, fu chiesto di dare “la grande indulgenza”, il Papa non sapeva cosa fare. Fu il popolo a chiedere ripetutamente il grande perdono. E, dunque, dal 1300 fino ad oggi il Giubileo si raccoglie sotto questa parola antica: “indulgenza”. Ogni 25 anni c’è l’incontro con la misericordia del Signore Gesù e la spiritualità giubilare inizia con il mettersi in cammino, perché tutti siamo peregrinantes in spem (pellegrini nella speranza). Il motto del giubileo è stato pensato in latino, perché peregrinantes è un participio dinamico e sta ad indicare il pellegrino che cammina pieno di Speranza verso la meta, la Porta Santa, che è Cristo, nostra indulgenza e nostra salvezza.

Nella Bolla di Indizione Spes non confundit, Papa Francesco afferma che tutti sperano, perché nel cuore di ogni persona vi è il desiderio del bene, pur non sapendo cosa il domani porterà con sé. Il mondo, dominato dalla tecnologia, ha tanto bisogno di Speranza perchè più aumenta il progresso più perdiamo la nostra umanità e la bellezza dei rapporti interpersonali. La Chiesa vuole riconsegnare la Speranza agli uomini di oggi: essa è come l’amore e quindi è difficile definirla, perché l’amore non lo si può definire ma si deve vivere, così come si vive la Speranza che è attesa, pazienza, fiducia, perseveranza, libertà e segno concreto di pace.

Ma la Speranza può deludere? No, la Speranza non delude perché è fondata sull’amore e nulla potrà mai separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù (Rm 8,39). Mons. Fisichella conclude con le parole di papa Francesco: «Possa la vostra vita dire: “Spera nel Signore”».

Ivana Imperatori