Giovedì 24 ottobre presso la Sala convegni dell’Istituto delle Suore Francescane del Cuore di Gesù a San Bartolomeo-Cave si è svolta la seconda tappa del percorso di formazione per gli insegnanti di religione cattolica curato dall’Ufficio Scuola della diocesi di Tivoli e Palestrina. L’incontro, dal titolo ‘Il Giubileo nei Padri della Chiesa’ tenuto da Don Daniele Masciadri, ha seguito la traccia biblica del percorso formativo con un accento particolare all’anno giubilare che la chiesa si accinge a vivere, come sottolineato anche nell’introduzione della professoressa L. Ciamei, direttrice dell’Ufficio Scuola, che ha salutato e accolto i partecipanti.
Don Daniele ha subito fatto entrare nel vivo dell’argomento l’assemblea: il profondo legame tra il Giubileo e la necessità per l’essere umano di conversione, perdono, liberazione dal male.
Da sempre i riti messi in atto dalle religioni hanno cercato di esorcizzare il male e di dare un senso al problema della sofferenza e del peccato; Don Daniele ha proposto un excursus tematico che dal Primo al Nuovo Testamento mette in luce la volontà di Dio di abitare in mezzo ad un popolo che soffre, che cade nel peccato e nella disobbedienza e che necessita della Sua misericordia. È proprio il suono del corno di montone (lo yobel da cui deriva il termine giubileo) che inaugura un anno santo, di rinnovamento sociale, economico e spirituale nel mondo ebraico, un anno in cui tornare a riconoscersi creature che possono portare liberazione perché liberate da Dio.
Nel vangelo di Marco (Mc 2,1-12) Gesù concede la salute spirituale al paralitico ancor prima di quella fisica, perdonandogli i suoi peccati: quanto giova all’uomo un corpo sano se il suo cuore è malato, bisognoso di comprensione e di perdono? L’insegnante di religione deve essere testimone del grande valore spirituale di questo momento di grazia che riguarda nella Chiesa la vita di ciascun credente e chiarire agli studenti le radici storiche, culturali, antropologiche e nondimeno spirituali del Giubileo. Per fare ciò Don Daniele ha consigliato agli insegnanti di spiegare quei documenti del Magistero della Chiesa che possano testimoniare con chiarezza la genesi di quei fenomeni che nella chiesa sono nati per la salvezza delle anime e non per ragioni di carattere temporale, ma che successivamente nel corso della storia hanno subito interpretazioni parziali e tendenziose (come nel caso della questione legata alle indulgenze).
Nel concludere l’incontro la professoressa Ciamei ha ricordato agli insegnanti come spesso i ragazzi, non vivendo un percorso di fede personale, abbiano come unica occasione per porsi delle domande sulla loro vita spirituale l’ora di religione a scuola: l’insegnante di religione cattolica svolge non solo un mestiere ma una missione che, in particolare quest’anno, è quella di essere “canale della misericordia di Dio” portatrice di gratitudine e bellezza per ogni uomo.
Maria Cristina Giannone